24 Gennaio 2010
Weber (Swg): “In Fvg percentuali più alte che nel resto d’Italia”

SWG: “Il 50% DEGLI ITALIANI PROMUOVE L’AGRICOLTURA MADE IN ITALY”
Ermacora e Tonello: “La soluzione è nella filiera”

 “Quasi il 50% degli italiani ritiene che il made in Italy alimentare vale dal 30 al 50% in più. In Fvg le percentuali sono ancora più alte con elementi di identità territoriale più forti e maggiormente accentuati per il riconoscimento delle distintività”. Lo ha detto, intervenendo oggi al convegno di Coldiretti ad Agriest  “Più valore per l’agricoltura made in Italy” coordinato dal direttore di Coldiretti Elsa Bigai, il presidente della Swg Roberto Weber presentando i dati relativi all’indagine di Coldiretti Swg 2009. E’ quindi alta l’attenzione ai prodotti agroalimentari del territorio, ma come capitalizzarla? Una risposta l’ha suggerita lo stesso Weber: “Le aziende debbono fare rete, identificando i prodotti con un marchio regional-nazionale, marchio che deve essere diffuso nei luoghi di vendita diretta, nei mercati di Campagna amica e nei Farmer’s Market”.

Nel frattempo, però, alle imprese agricole il mercato riconosce prezzi sempre più bassi, evidenziando una contraddizione evidente fra quello che dichiarano i consumatori e quello che mettono in tasca i consumatori. Dario Ermacora, presidente regionale di Coldiretti: “Purtroppo è cosi anche se piano piano stiamo risalendo la china sia con le vendite dirette in azienda, con gli agriturismo, con i mercati di Campagna amica e con il progetto di Coldiretti “una filiera agricola tutta italiana” che combatta la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola che sono da imputare, nell’ordine, a tutti i passaggi intermedi, ai ricarichi eccessivi applicati dalla distribuzione e alle speculazioni”. Il progetto di Coldiretti – lo ha ricordato anche il direttore Elsa Bigai – che punta “all’abbattimento delle barriere che si frappongono tra produttore e consumatore, e prosegue con il privilegiare la filiera corta e con l’aggregazione dell’offerta”

Protagonisti di questo progetto anche i Consorzi Agrari che, come ha spiegato  Pietro Pagliuca, direttore del Consorzio Agrario di Siena, possono svolgere il ruolo di  holding sia nell’acquisto e distribuzione dei prodotti delle imprese agricole sia nella fornitura di beni e servizi alle imprese agricole e il progetto di Coldiretti “una filiera agricola tutta italiana” che, come ha spiegato Mauro Tonello, vice presidente nazionale di Coldiretti, è l’unica possibilità per ridare valore alle imprese. “Oltre ai Consorzi agrari, alle vendite dirette e ai Farmer’s Market – ha spiegato – occorre puntare molto sul rilancio della cooperazione che può dare, in regioni come il Fvg, un contributo importantissimo  per restituire marginalità alle imprese. “Con questa rete di soggetti – ha concluso Tonello – possiamo realizzare un sistema il cui sia protagonista l’impresa agricola e il rapporto con i cittadini”.