24 Febbraio 2009
Una delegazione della Coldiretti regionale all’incontro nazionale con il Ministro Zaia

Una delegazione di dirigenti della Coldiretti del Friuli Venezia Giulia, guidata dal presidente e dal direttore regionali rispettivamente Dario Ermacora e Elsa Bigai, parteciperà giovedì 26 febbraio a Roma, a palazzo Rospigliosi, sede della Coldiretti nazionale, all’incontro dove interverrà il ministro per le Politiche Agricole, Luca Zaia.
Obiettivo dell’iniziativa è quello di focalizzare i punti sui quali sono necessari interventi urgenti e strategie da adottare per dare risposte al settore primario e quindi alle imprese che sono penalizzate dalla crisi ma anche da un mercato che non riconosce più al prodotto agricolo un valore aggiunto e quindi un reddito sufficiente per le aziende.
“In un periodo di congiuntura come questo – commenta il presidente di Coldiretti Ermacora – la nostra organizzazione ha ritenuto opportuno avviare con il Ministro un confronto sulle problematiche più urgenti ma anche fare un quadro sulle questioni che oggi sono improrogabili. Basti pensare al Decreto sulla quote latte, ma anche al fondo di solidarietà ma non dimentichiamo anche alla questione prezzi – conclude il presidente – che vede sempre più allargarsi la differenza della forbice dal campo alla tavola”.
Sulle quote latte Coldiretti ha già presentato delle proposte con emendamenti chiari ma in questi giorni il tema forte è anche la denuncia che riguarda il tasso d’inflazione per gli alimentari che è il doppio della media nonostante il crollo del 14 per cento dei prezzi alla produzione.
“Anche questi aspetti – spiega la Bigai – esamineremo con il Ministro -. A gennaio gli alimentari hanno registrato un aumento dei prezzi del 3,8 per cento, più del doppio del valore medio dell'inflazione fissato all’1,6 per cento e nonostante questo – precisa il direttore - i prezzi alla produzione agricola abbiano fatto segnare a dicembre un crollo del 14 per cento”.
I prezzi alla produzione dei prodotti agricoli secondo i dati Ismea hanno registrato su base annuale una diminuzione del 14 per cento rispetto allo scorso anno, con cali per i cereali (- 44 per cento), per l'olio di oliva (- 23 per cento), per i vini (-19 per cento), per gli ortaggi (- 15 per cento) e per il latte (- 8 per cento.
“Un caso eclatante – aggiunge la Bigai - è proprio rappresentato dal latte con i prezzi che sono scesi alla stalla attorno ai 35 centesimi al litro mentre non accennano a diminuire al consumo dove in media si spendono 1,4 euro per ogni litro di latte fresco, con un ricarico del 300 per cento. Per ogni euro speso dai consumatori in alimenti – continua il direttore -  ben 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all'industria alimentare e solo 17 centesimi agli agricoltori. I prezzi - conclude la Bigai - aumentano quindi in media quasi cinque volte dal campo alla tavola e esistono dunque ampi margini da recuperare, con più efficienza, concorrenza e trasparenza, per garantire acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori in un momento di difficoltà economica”.