13 Febbraio 2021
Stefano Patuanelli nuovo ministro delle Politiche agricole Coldiretti Fvg: «Saprà valorizzare le ricchezze del territorio»

«I nostri migliori auguri a Stefano Patuanelli, nuovo ministro delle Politiche agricole». Il delegato Coldiretti del Friuli Venezia Giulia Giovanni Benedetti commenta con favore la nomina di un triestino doc «che ha già dimostrato capacità e impegno nelle battaglia a difesa del vero Made in Italy agroalimentare». Una posizione rimarcata anche dal presidente nazionale Ettore Prandini nel ringraziare Teresa Bellanova per l’importante lavoro fatto insieme.
Patuanelli, 46 anni, triestino, è stato ministro dello Sviluppo economico nel secondo esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Laureato a pieni voti in Ingegneria edile nell’università della sua città, ha lavorato in diversi studi di architettura e ingegneria. Attivista 5 Stelle della prima ora — già nel 2005 era nei gruppi “Amici di Beppe Grillo” — è stato, tra il 2011 e il 2016, portavoce del MoVimento 5 Stelle nel consiglio comunale di Trieste. Alle elezioni del marzo 2018 è stato eletto nella circoscrizione Friuli Venezia Giulia, ed è poi diventato capogruppo al Senato.
«Siamo fiduciosi che l’intero nuovo esecutivo guidato dal premier Mario Draghi – sottolinea Prandini – saprà valorizzare l’agroalimentare nazionale che è diventato nell’emergenza Covid la prima ricchezza del Paese con un valore che supera i 538 miliardi e garantisce dai campi agli scaffali 3,6 milioni di posti di lavoro, ma è anche leader in Europa grazie ad una agricoltura da primato per qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale».
Da parte di Benedetti la convinzione che il nuovo ministro, «che ben conosce il territorio regionale, saprà valorizzare i suoi punti di forza, a partire dal prodotto vino, tra i più apprezzati al mondo, ma sarà anche attento a un nodo irrisolto, quello della fauna selvatica».
Le sfide le ricorda il presidente Prandini: «Digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento e smog in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici, interventi specifici nei settori deficitari e in difficoltà dai cereali all’allevamento fino all’olio di oliva sono alcuni dei progetti strategici cantierabili elaborati dalla Coldiretti per il Recovery Plan. Occorre ripartire investendo sui punti di forza del Paese e l’agroalimentare è stato l’unico settore cresciuto all’estero nel 2020 facendo registrare il record storico per il Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo, nonostante le difficoltà della pandemia Covid».