CRISI DELL’ORTOFRUTTA, ALLEANZA FRA LE QUATTRO ORGANIZZAZIONI AGRICOLE
I cocomeri venduti a - 47% mentre le pesche hanno perso il 22% ma il prezzo medio della frutta sale dell’1’6% per i consumatori
“Il documento sulla crisi dell’ortofrutta firmato dalle quattro organizzazioni agricole, costituisce una tappa importante per affrontare i problemi del settore. Non si tratta però di un punto di arrivo perché, fissati gli intenti e gli obiettivi, ora diventa fondamentale passare dalle parole ai fatti”. Così il presidente di Coldiretti Friuli Venezia Giulia Dario Ermacora ha commentato il documento comune sottoscritto venerdì da Coldiretti, Cia, Confagricoltura, e Copagri. Nel documento le organizzazioni agricole hanno condiviso che la crisi è dovuta ad una componente congiunturale e soprattutto a fattori strutturali in quanto si sono dimostrate inefficaci le misure relative alla programmazione, commercializzazione e promozione che hanno favorito prevalentemente, ancorché indirettamente, il sistema della distribuzione.
I prezzi della frutta estiva sono crollati alla produzione con cali che vanno dal 47% dei cocomeri al 22% per le pesche nella terza settimana di luglio rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sull’inflazione a luglio che evidenziano però al consumo un incredibile ulteriore aumento del prezzo medio della frutta dell’1,6% su base annua. Mentre i prezzi della frutta riconosciuti al produttore in campagna crollano - denuncia la Coldiretti - per i consumatori sugli scaffali del supermercato aumentano. Si tratta del risultato – precisa la Coldiretti - delle distorsioni e delle speculazioni che si verificano nel passaggio della frutta dal campo alla tavola. A causa delle inefficienze e delle eccessive intermediazioni nel passaggio della frutta dall’azienda agricola al carrello della spesa - sottolinea la Coldiretti - i prezzi almeno triplicano, ma possono aumentare anche di 5 o 6 volte.
Secondo le organizzazioni è necessario intervenire con un piano di ristrutturazione del settore che preveda un adeguamento della strategia nazionale dell’attuazione dell’organizzazione di mercato dell’ortofrutta, che tenga conto in particolare della prevalenza delle risorse destinate alle fasi di produzione agricola. Occorrono, inoltre, l’attivazione di un fondo mutualistico per affrontare le crisi, lo sviluppo di polizze multirischio, una riconversione varietale, la ristrutturazione delle attività commerciali delle organizzazioni dei produttori per evitare conflitti e concorrenza, rivedendo la normativa nazionale per la loro costituzione unicamente su base agricola, una migliore trasparenza della filiera commerciale, la razionalizzazione delle modalità di confezionamento, la definizione di un soggetto nazionale che in trasparenza asseveri le previsioni produttive, di mercato e di consumo, misure il contrasto alla concorrenza sleale e il sostegno nei confronti di Bruxelles dell’aumento dell’indennità di ritiro.
Le organizzazioni agricole ritengono urgentissimo un autorevole intervento del ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali nei confronti della Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) finalizzato a sottoscrivere l’accordo interprofessionale pesche e nettarine, a regolamentare l’uso del sottocosto e della scontistica e a ridurre i tempi di pagamento sui prodotti deperibili. Inoltre è necessario che il ministero, con il coinvolgimento delle Regioni, attivi tutti i meccanismi previsti dalla regolamentazione comunitaria per le crisi di mercato. Nella difficile situazione di crisi vanno peraltro agevolati gli interventi sul credito a favore delle aziende agricole.