5 Ottobre 2009
Si rischia un livellamento in basso dei prezzi. VINO: CONSUMI IN CALO ANCHE IN FVG (-2,5%) MA NON PER LE DOC (+ 2%)

 Coldiretti: per la promozione serve una cabina di regia 

É diminuito anche in Fvg del 2,5% il consumo familiare complessivo di vino, ma è aumentato in quantità (+ 2%) quello dei vini di qualità a denominazione Doc/Docg nel primo semestre del 2009. Lo rende noto il presidente di Coldiretti Dario Ermacora sulla base dei dati Ismea/Acnielsen, che evidenziano come la produzione ottenuta con la vendemmia in corso potrà essere commercializzata, a livello nazionale,  per il 60% sotto una delle 477 denominazioni di origine riconosciute in Italia mentre in Fvg la percentuale è più alta arrivando al 64 %.

“Si consolida – sottolinea Coldiretti - la tendenza al contenimento quantitativo: negli ultimi 25 anni la produzione vitivinicola nazionale si è quasi dimezzata mentre sono più che raddoppiate le denominazioni. nel 2009, con un raccolto previsto di 48 milioni di ettolitri.

Ma se il dato promuove la nostra vitivinicoltura (il Fvg è fra le prime in Italia nelle denominazioni d’origine e vanta quasi tutto il proprio territorio), nel medio periodo questi tendenza del mercato, determinata anche dalla crisi economica,  porti a un livellamento verso il basso dei prezzi anche dei vini di qualità. Tendenza che – spiega Ermacora - in parte giustifica la tenuta del comparto ma, per contro,  si ripercuote sfavorevolmente sui prezzi delle uve che non sono mai stati così bassi come quest’anno”.

In altre parole il timore è che, considerati i costi della certificazione e del controllo, nel lungo periodo i produttori siano tentati di abbandonare le denominazioni di origine a favore di vini senza legame con il territorio, magari riportanti la sola indicazione del vitigno. “Per questo – interviene il direttore di Coldiretti del Fvg Elsa Bigai - occorre che il mondo vitivinicolo faccia fronte unico, come si dice oggi faccia sistema tra imprese singole, realtà cooperative, differenti aree della regione. C'è spazio per tutti – aggiunge Bigai -  ma solo se si riuscirà a rafforzare la nostra immagine identitaria sui mercati nazionali e internazionali e conseguente la capacità di penetrazione dei nostri vini. E' evidente che tutto ciò non può essere raggiunto andando da soli e senza una adeguata azione promozionale regionale”.

La proposta. Coldiretti propone l’istituzione di una cabina di regia che individui le linee strategiche in base a cui destinare le risorse regionali, nazionali (per esempio per il Friulano), comunitarie (le risorse per l’Ocm vino per la promozione nei Paesi terzi). “Non possiamo più permetterci il lusso – conclude Bigai - di perdere tempo o peggio stare fermi. Il mondo, ma anche le altre regioni italiane, stanno correndo”.