5 Marzo 2009
Quote latte: ottimo il lavoro del Senato

“La Coldiretti del Friuli Venezia Giulia, esprime apprezzamento per il lavoro svolto in Commissione e in aula del Senato che ha già notevolmente migliorato il decreto sulle quote latte”.
Questo il primo commento del presidente regionale della Coldiretti Dario Ermacora, sulla prima fase dell’iter parlamentare che porterà l’approvazione provvedimento.
“Il risultato lo considero - aggiunge il presidente -  anche il frutto del lavoro di sensibilizzazione che è stato svolto sul territorio e a questo mi riferisco all’incontro dei giorni scorsi tra la Coldiretti del Friuli Venezia Giulia e i parlamentari della nostra regione”.
Sui contenuti degli emendamenti approvati entra nel merito il direttore di Coldiretti Elsa Bigai: ”Siamo soddisfatti – spiega il direttore - in primis per l’obbligo di rinuncia ai contenziosi. Inoltre, si prevede la revoca di assegnazione delle quote in caso di mancato perfezionamento della rateizzazione in corso d’anno e la compensazione automatica tra la prima rata da pagare per sanare la propria posizione e gli aiuti comunitari e nazionali. Inoltre  - conclude la Bigai - va sottolineato il significato tra le priorità di assegnazione di quota ai giovani delle zone montane e una soluzione anche ai problemi degli allevatori affittuari e titolari di quota B”.
“Come abbiamo fatto in queste settimane - ha affermato Ermacora - continueremo a lavorare in un confronto serio con Governo e Parlamento per apportare alla Camera ulteriori miglioramenti comunque con l’obiettivo di chiudere una vicenda che si trascina da 25 anni. Senza l’approvazione del decreto – aggiunge il presidente - si continuerebbero a prelevare risorse dalle tasche di tutti i cittadini e agricoltori per pagare all’Unione Europea le multe generate dagli splafonatori per centinaia di milioni all’anno, che invece potrebbero essere meglio utilizzati per interventi a sostegno dell’agricoltura, senza contare – conclude Ermacora – che sul mercato rimarrebbero oltre 700mila tonnellate di latte irregolare che deprime il prezzo riconosciuto alla stalla agli allevatori”.