31 Marzo 2009
Oltre cento milioni di euro il valore commerciale del vino in Fvg e con l’indotto dell’enoturismo la cifra si moltiplica anche con la crisi

“Se il valore commerciale del vino prodotto in Friuli Venezia Giulia è stimato in oltre cento milioni di euro, non siamo in grado di indicare quale sia l’indotto determinato in regione dall’enoturismo; ma è facile immaginare che sia una cifra ragguardevole. Un fenomeno in continua evoluzione ed espansione persino in periodi di congiuntura sfavorevole.”
Con questa premessa il presidente regionale di Coldiretti Dario Ermacora annuncia che una delegazione della Coldiretti del Friuli Venezia Giulia, rappresentata produttori, dirigenti e funzionari, sarà domani (giovedì 2 aprile) presente a Verona al Vinitaly, per visitare oltre a una delle più importanti manifestazioni fieristiche di settore, anche per partecipare al convegno che la Coldiretti nazionale in collaborazione con l’associazione Città del vino, ha organizzato su un tema di estrema importanza dal titolo: I mille turismi del vino.
“L’enoturismo – continua Ermacora – è il prodotto di una cultura dell’accoglienza e della qualità, di rispetto del territorio e delle tradizioni che negli anni è maturata all’interno delle imprese vitivinicole e nelle loro forme associative. Ed è anche la trasposizione in chiave vitivinicola del concetto di multifunzionalità che Coldiretti – conclude il presidente - vede applicabile al complesso del sistema agricolo”.
Che il tema sia di grande importanza e attualità per Coldiretti lo dimostra la presenza al convegno del presidente nazionale Sergio Marini che assieme al presidente di Coldiretti Veneto Giorgio Piazza e al responsabile confederale dell’area Ambiente e territorio Stefano Masini cercheranno di immaginare scenari e strategie per l’enoturismo dei prossimi anni.
“Siamo anche curiosi e preoccupati – aggiunge il direttore regionale di Coldiretti Elsa Bigai – delle ultime notizie che con il via libera comunitario consentirebbero l’arrivo delle bibite all’arancia senza arance perché è la pericolosa conseguenza di una deriva che ha già portato al vino senza uva realizzato dalla fermentazione di frutta, dai lamponi al ribes oltre che al formaggio prodotto a partire da caseina e caseinati invece del latte. Coldiretti sarà a fianco e difenderà produttori e consumatori – conclude la Bigai – perché su queste partite ci giochiamo il vero Made in Italy”.