Michele Pavan è il nuovo presidente della Coldiretti del Friuli Venezia Giulia. Lo ha eletto l’assemblea regionale riunita nella sede di via Morpurgo a Udine, ultima tappa della stagione dei rinnovi consiliari della Federazione. A lasciare l’incarico è Dario Ermacora che, nell’ottica del ricambio, passa il testimone dopo nove anni e mezzo alla guida di Coldiretti Fvg.
Classe 1971, cividalese, titolare dell’azienda vinicola Buse dal Lof, che si affianca a un’altra azienda di famiglia, il ristorante Al Monastero di Cividale gestito dalle sorelle Cristina e Donatella, Pavan, già presidente dell’associazione Schioppettino Prepotto dal 2012 fino a un paio di mesi fa, è presidente dal 2016 del Consorzio Colli Orientali.
«Ringrazio della fiducia nella consapevolezza dell’importanza di rappresentare Coldiretti e i suoi valori – le prime parole del neo presidente –. Affronto l’impegno con serenità, sapendo di avere al mio fianco persone di assoluta capacità e abituate al lavoro di squadra».
In un’assemblea che ha visto anche l’approvazione del bilancio illustrato dal direttore regionale Danilo Merz e le preziose parole di don Paolo Bonetti, assistente ecclesiastico della Federazione, è stato l’uscente Ermacora a ricordare gli obiettivi centrati. L’ultimo con l’approvazione in Consiglio regionale di un odg, promosso da Massimo Moretuzzo del Patto per l’Autonomia e da Cristian Sergo del Movimento 5 Stelle, ma firmato da vari altri gruppi consiliari, che accoglie la sollecitazione di Coldiretti a un secco altolà al Ceta, l’accordo di libero scambio con il Canada. «Una delle nostre battaglie», ha sottolineato Ermacora ricordando gli sforzi vincenti anche su tracciabilità, etichettatura, garanzia dell’origine del prodotto, chilometro zero.
Il presidente uscente: «Un’esperienza ricchissima»
Nella sua relazione il presidente uscente ha sottolineato il valore aggiunto di Coldiretti, la riuscita sintesi tra le realtà provinciali, con la fusione non scontata di Impresa Verde, la buona interlocuzione con la politica e le difficoltà invece con la burocrazia. «L’esperienza alla presidenza regionale è stata ricchissima – ha proseguito –. Mi lascia tantissimo e, nel mio piccolo, spero di aver contribuito in maniera concreta al buon operato della Federazione a favore dei nostri associati. Devo innanzitutto ringraziare il mondo Coldiretti per l’opportunità che mi è stata data anche sul fronte di una crescita personale. Un’opportunità andata oltre ogni mia previsione. Avrei potuto fare il presidente per un periodo più breve, ma in ogni caso non mi è mai pesato. È stato, anzi, un periodo che mi ha arricchito. Non so se sono stato sempre all’altezza, ma volontà e impegno non sono mai mancati. Lo spirito è stato sempre quello di cercare di costruire qualcosa. Il bilancio è sicuramente positivo. Abbiamo fatte tante cose e molte le abbiamo concretizzate al meglio. Lascio una Federazione in salute, che ha voglia di costruire – la conclusione di Ermacora –. Consegno la presidenza a Michele, imprenditore, collega e amico che, sono certo, proseguirà sulla linea della continuità a difesa delle imprese socie. A lui il mio in bocca al lupo per un lavoro che sarà denso di soddisfazioni e risultati».