22 Febbraio 2017
L’INTERVISTA A ROMANO MAGRINI

Magrini, qual è la situazione in tema di voucher?
Siamo riusciti a mantenere per il settore agricolo una flessibilità che ci consente un utilizzo ancora opportuno dei voucher. Siamo gli unici ad averlo fatto e possiamo dunque una volta ancora ribadire che l’agricoltura non è un problema relativamente ai voucher, come del resto testimoniano in primis i numeri. Anziché destrutturare il mercato del lavoro, i voucher usati in maniera corretta lo completano, andando a coprire una serie di lavori che in precedenza sfuggivano alla trasparenza.
Quali le richieste di Coldiretti su questo fronte?
Riteniamo che dopo l’ultimo intervento non ci debbano essere altri provvedimenti che tocchino l’agricoltura. Già oggi, peraltro, la legge prevede anticorpi che permettono di non destrutturare il mercato del lavoro.
Intravede qualche possibile, ulteriore correttivo?
Sì, qualcosa è ancora possibile fare. Noi, in particolare, punteremmo sulla semplificazione. Se non ci si arriva, l’importante è che i voucher non vengano burocratizzati.
In due incontri in Friuli Venezia Giulia lei ha parlato anche di lavori stagionali affidati a cooperative in relazione alla nuova legge sul caporalato. Quali rilievi ha sollevato?
Purtroppo sul territorio, non solo in Fvg, fioriscono strane cooperative che hanno pseudo sedi e non trattano il lavoratore così come imposto dal contratto.
Il suggerimento agli imprenditori?
Si deve fare molta attenzione, cercando di verificare accuratamente i soggetti che vengono a lavorare in azienda. Le cooperative dimostrino di adempiere a tutti gli obblighi di legge: dal pagamento della retribuzione a quello dei contributi, fino alla sicurezza sul lavoro.
I rischi sono seri?
Questo è il vero problema, i rischi sono realmente seri. Come committenti si hanno comunque delle responsabilità nei confronti dei lavoratori. Se la cooperativa non paga chi lavora, prima o poi verranno a cercare noi. Non vogliamo nemmeno che le cooperative utilizzino persone per avere su di loro guadagni illegittimi.
Che anno sarà per il lavoro in agricoltura il 2017?
Il settore ha dimostrato in questi anni di essere in grado di aumentare l’occupazione pur se in tempi di crisi. Rimane un settore che dà prospettive al Paese e ai nostri giovani. Cercheremo con i nostri interventi sul piano politico-sindacale di consolidare questo stato di cose, al fine di aumentare ancora di più la tutela del made in Italy per favorire il giusto reddito alle imprese.