“La semina e la raccolta di mais Ogm è vietata in Italia dall’8 luglio per 18 mesi. In Fvg, in deroga al decreto interministeriale, è già stata consentita la trebbiatura e il trasporto con una ordinanza discutibile e che non tiene in alcun conto i contenuti del decreto interministeriale e le norme alle quali fa riferimento. Ci auguriamo che con domani il consiglio regionale, che discuterà di questo tema, e successivamente la Giunta regionale, comincino un dialogo con tutte le istituzioni statali e ministeriali che si occupano della questione per assumere, coordinandosi, provvedimenti chiari e applicabili”. Lo hanno dichiarato stamani, nel corso di una conferenza stampa nella sede di Legambiente a Udine, organizzata in previsione del dibattito in Consiglio regionale sugli Ogm, Elia Mioni e Emilio Gottardo di Legambiente, Angelo Corsetti, direttore regionale di Coldiretti Fvg e Claudio Paravano dell’Aiab, l’associazione italiana per l’agricoltura biologica. In altre parole, fino a prova contraria, è la norma è in vigore e deve essere rispettata.
Ma siccome siamo in Italia e raramente vi è la certezza e il rispetto del diritto, Coldiretti, Legambiente ed Aiab, che denunciano come in Fvg sia stia consumando, nel disinteresse di molti, una guerra di dimensioni nazionali per la diffusione delle coltivazioni Ogm, avanzano anche altre proposte per far diventare il Fvg, così come sostenuto dalla maggioranza di governo in Regione, davvero un territorio Ogm-free. Premesso che nessuna delle tre organizzazioni è favorevole alla coesistenza, hanno chiesto oggi alla Regione comunque di predisporre il relativo regolamento, di approvarlo e di inviarlo quanto prima all’esame dell’Ue (i tempi non sono di certo brevi); di rendere pubblico il registro delle semine e di favorire con le misure del nuovo Psr (Piano di Sviluppo Rurale) chi intende sviluppare filiere Ogm free.