1 Ottobre 2008
Latterie Friulane

La Coldiretti del Friuli Venezia Giulia, in merito alle dichiarazioni di Confcooperative su Latterie Friulane, ribadisce un concetto già espresso: la mobilitazione, non è contro qualcuno o qualcosa, ma è fatta per salvaguardare un comparto strategico dell’agricoltura regionale come la zootecnia da latte e per questo motivo non faremo chiudere le stalle del Friuli per salvare chi ha tradito il vero spirito cooperativo e parla ed agisce come una industria qualunque, dimenticando l’obiettivo di valorizzare il prodotto e l’occupazione prima di tutto dei propri soci e proprietari.
La vera irresponsabilità è della Confcooperative che non si pone neppure per un momento il problema dei tanti soci- proprietari che rischiano di non chiudere i bilanci per colpa dell’ulteriore abbassamento del prezzo del latte proposto per sanare i conti di Latterie Friulane.
“Stiamo lavorando – afferma il presidente regionale Dimitri Zbogar – per salvaguardare gli allevatori e quindi i produttori di latte, difendere le imprese ed evitare la loro chiusura, condizione che comprometterebbe anche l’attività di Latterie Friulane comprese le maestranze. Stare sul mercato – continua il presidente - significa avere una strategia industriale e commerciale compresa l’efficienza della struttura, degli impianti e della logistica. Vuol dire – continua – avere un progetto, che si proietti al futuro e non viva delle glorie passate. È da anni che si parla di questo. Ora non ci possono essere più deroghe. Se ci sono sacrifici da fare, devono essere motivati, non si può scaricare solo ed esclusivamente le cause sulla crisi di mercato e in definitiva sugli allevatori. Latterie Friulane è il leader regionale del settore, ma un leader economico non si chiude in difesa nel fortino. Noi non ci nascondiamo e continueremo a lavorare per il rilancio delle stalle friulane e delle loro cooperative per le quali occorre saper cogliere gli enormi spazi di mercato che si aprono con la crescente attenzione alla qualità e alla sicurezza alimentare che le imprese agricole friulane sono in grado di garantire. È di questo che vogliamo discutere. Se così non sarà – conclude il presidente - non mancheranno altre importanti iniziative”.
Sulla questione prezzi Zbogar spiega: “ fa specie e forse sarebbe giustificabile se a parlare al posto del presidente di Confcooperative fosse stato un qualsiasi imprenditore industriale che vede il latte unicamente come un costo di produzione e gli allevatori come meri fornitori di materia prima e non il rappresentante del maggiore sistema associativo delle cooperative che dovrebbe avere come mission la difesa del socio allevatore e la massima valorizzazione del prodotto conferito. A questo proposito – rileva il presidente - voglio però ricordare che due cooperative venete contermini al nostro territorio regionale, leader nel settore, non hanno fatto alcun taglio e soprattutto non sono intervenute ad abbassare il prezzo del latte per quanto riguarda i premi qualità, cosa che invece è successa con tre, quattro centesimi in Latterie Friulane”.
Riguardo poi alle dichiarazioni dei Cospalat Zbogar ammonisce: ”vorrei ribadire che le nostre aziende si sono messe in regola acquistando le quote e quindi hanno sostenuto dei costi che tutt’oggi pesano sui bilanci. C’è, invece – conclude il presidente - chi non si è regolarizzato e quindi, magari, chi lo sa, fa anche una concorrenza sleale perché fintanto ci sono le quote queste devono essere rispettate e chi non lo fa deve essere controllato”.