9 Aprile 2009
La Direttiva nitrati e la situazione regionale esaminata con l’intervento di Mafredini

La Direttiva nitrati, è stato l’argomento oggetto di un incontro, organizzato dalla Coldiretti del Friuli Venezia Giulia e ai quale è intervenuto in qualità di relatore Rolando Manfredini, capo area Sicurezza alimentare e qualità della Coldiretti nazionale.
Presenti tra gli altri il presidente regionale Dario Ermacora e il direttore Elsa Bigai.
Ermacora riferendosi alla situazione regionale sui nitrati ha auspicato come dall’audizione con la Regione possano emergere delle soluzioni corrette.
“Siamo sensibili alla questione ambientale – ha detto in proposito – ma ci aspettiamo delle scelte che siano rispondenti con quelle che sono le esigenze per poter fa svolgere un’attività d’impresa”.
La Bigai ha quindi ricordato come il ritardo nell’applicazione della direttiva abbiamo generato numerose problematiche.
“Il metodo di applicazione delle limitazioni - ha spiegato -  la classificazione degli allevamenti sono due aspetti che hanno penalizzato l’attività agricola e in particolare – ha concluso la Bigai – quella zootecnica”.
Manfredini ha innanzitutto ricordato come il problema debba essere affrontato dallo Stato, perché è una questione di notevole portata che sfavorisce in modo particolare l’agricoltura Italiana.
“La direttiva – ha affermato – è stata inventata dai nostri concorrenti. Olanda, Francia e Germania – ha spiegato – hanno voluto questa normativa che di fatto limita la nostra agricoltura che non ha le loro caratteristiche”.
Manfredini ha quindi parlato di adempimenti strutturali, gestionali e amministrativi che appesantiscono fortemente le imprese agricole e che rischiano di far chiudere le piccole aziende che sono distribuite sul territorio e che sono poco impattanti sotto l’aspetto ambientale.
“Il problema – ha aggiunto – è di interesse collettivo,  perché pone anche limiti all’auto approvvigionamento che favorisce la concorrenza straniera. La nostra proposta – ha concluso – è quella di trovare la soluzione attraverso la valorizzazione dell’azoto e una corretta dieta degli animali preparando mangimi con la collaborazione dei consorzi agrari e cooperative”.
Manfredini ha quindi ricordato il progetto predisposto a livello nazionale da Coldiretti Giovani Impresa che ha l’obiettivo di creare una sorta di banca dell’azoto in modo tale che questo fertilizzante possa essere ceduto dalle aziende che ne hanno in eccesso e possa essere utilizzato da quelle che ne hanno bisogno.