12 Maggio 2009
La Coldiretti in piazza a Udine e Pordenone 5 mila le confezioni di latte distribuite ai consumatori

“I consumatori hanno risposto al di là delle aspettative e hanno condiviso la nostra iniziativa”.
Questo il commento della Coldiretti del Friuli Venezia Giulia che è scesa in piazza a difesa del latte italiano, per salvare le stalle italiane, tutelare migliaia di imprenditori e i primati qualitativi e di sicurezza del Made in Italy.
In piazza San Giacomo a Udine e in piazza Cavour a Pordenone sono state distribuite oltre cinque mila confezioni di latte fresco prodotto esclusivamente in Friuli Venezia Giulia e messe a disposizione da Latterie Friulane.
Sempre la Coldiretti ha organizzato dei volantinaggi all’esterno di alcuni centri commerciali. A Pradamano esterno dell’Interspar anche con il supporto degli allevatori di Gorizia. A Pordenone di fronte a un supermercato del centro.
“Esprimo una grande soddisfazione – ha affermato il presidente della Coldiretti del Friuli Venezia Giulia Dario Ermacora-. Lo faccio anche dopo aver sentito i colleghi e presidenti provinciali che hanno messo in rilievo su come l’opinione pubblica ci ha accolto e sostenuto. Credo – ha continuato Ermacora – che il progetto di Coldiretti di un filiera agricola tutta italiana vada proprio in questo senso e su questa strada dobbiamo continuare”.
Tante casalinghe con i figli, nonne e nonni con i nipoti ma anche tanti lavoratori si sono fermati volentieri nei gazebo per ritirare una confezione di latte fresco, di qualità con l’origine in etichetta. Tanti anche i rappresentanti del mondo politico, delle istituzioni e delle associazioni degli allevatori.
A Udine inoltre stata organizzata la mungitura in piazza, mentre a Pordenone due casari hanno fatto la lavorazione del latte e hanno ricavato formaggio e ricotta. Tanti i curiosi che non avevano visto certi lavori e altrettanti che hanno rinverdito certi ricordi.
“Abbiamo raggiunto un risultato importante – ha spiegato il direttore regionale di Coldiretti Elsa Bigai -. Abbiamo ancora una volta consolidato il patto con il consumatore, lo abbiamo sensibilizzato e abbiamo chiesto il sostegno affinché su tutti i prodotti ci sia l’etichettatura dell’origine obbligatoria. Difendere il made in Italy  - ha concluso la Bigai – significa garantire la sicurezza alimentare, prevenire le frodi, tutelare le imprese agricole e i redditi di tanti imprenditori che rischiano di chiudere a causa di una concorrenza sleale”.