2 Luglio 2011
Il presidente Ermacora: “Promesse non mantenute”

BILANCIO REGIONALE COLDIRETTI DELUSA

Il 17 maggio, il presidente della Regione, i capigruppo della maggioranza promisero alla Coldiretti e alle altre associazioni agricole il massimo impegno. Il presidente regionale di Coldiretti Dario Ermacora ringraziò ma mise le mani avanti: “Abbiamo ripreso il dialogo - disse - dimostrando pazienza e volontà di collaborazione, ma per esprimere un giudizio attendiamo le risposte concrete”. Le risposte sono arrivate con le variazioni di bilancio approvate il 29 giugno, ma sono state per Coldiretti deludenti. “Pur in presenza di ingenti risorse, oltre 186 milioni di euro a fronte dei 19 del 2010 – ha detto Ermacora – le risposte al settore primario sono state inadeguate e insufficienti. Ci auguriamo che la maggioranza di governo regionale, non avendo ancora ripartito 20 dei 186 milioni disponibili, mantenga fede agli impegni che aveva assunto quel 17 maggio”.  

Tre i fronti su quali Coldiretti chiedi un maggior impegno della Regione.

Calamità: A fronte dei 3 milioni chiesti per sostenere le imprese agricole colpite da calamità naturali come la siccità del 2006, le gelate dell’autunno inverno 2009 e dalla tromba d’aria dell’estate 2010, la Regione ne ha stanziati circa 1,5.

Fondo di rotazione: A fronte di una richiesta di 10 milioni di euro la Regione ne ha stanziati 4.

Psr e misure 112 e 121: su 505 domande presentate sulla 112 (insediamento dei giovani imprenditori) a tutto settembre 2009, ne sono state ad oggi finanziate 48; 23 non sono state giudicati ammissibili. Tutte le altre attendono il finanziamento. A fronte di una richiesta di 5 milioni di euro pare la Regione ne abbia previsti soltanto 1,5. Lo stesso vale per la misura 121 che finanzia gli investimenti strutturali in azienda per migliorare e innovare i processi produttivi: sui 5 milioni richiesti la Regione ne ha previsti solo 1,5.

“Sono tutti problemi datati – spiega Ermacora – e vengono rinviati da un anno all’altro, scoraggiando le imprese “vecchie” a restare sul mercato e quelle “giovani” ad affacciarsi. Non è pensabile che un giovane avvii in agricoltura un’attività senza sostegni e aiuti – spiega Ermacora  - ma quando sono previsti debbono essere erogati in tempi accettabili, altrimenti si creano guasti  e situazioni finanziarie difficilmente superabili se non in percorsi decennali. Paradossalmente sarebbe quasi meglio promettere nulla, almeno uno non fa l’investimento. Proprio mentre il Governo nazionale, con provvedimenti di defiscalizzazione, sostiene i giovani imprenditori, ci si attenderebbe dalla Regione un maggior impegno su questo fronte. Comunque sia – conclude Ermacora – queste scelte non penalizzano solo l’agricoltura, ma molti altri settori produttivi, visto che sono risorse destinate al miglioramento e al rilancio delle strutture aziendali con ricadute positive per tutto il territorio compreso l’aspetto fiscale”.