22 Luglio 2009
I presidenti di Coldiretti di Fvg e Veneto:

I presidenti di Coldiretti di Fvg e Veneto:
“Controllato solo lo 0,8% dei prodotti lattiero caseari importati”. Fermata una ventina di camion dalla Guardia di Finanza
DAL VENETO E DAL FVG IN 1000 A COCCAU PER CHIEDERE  REGOLE E CONTROLLI
Violino: “Produttori e consumatori schiacciati da multinazionali e grande distribuzione. Unire le forze per vincere uesta battaglia di democrazia economica”

“E’ controllato solo lo 0,8% dei prodotti lattiero caseari che entrano nel NordEst. Non si raggiunge nemmeno la soglia del 5% che si usa a livello statistico”. Lo hanno denunciato oggi al valico autostradale di Coccau i presidente di Coldiretti del Fvg Dario Ermacora e del Veneto Giorgio Piazza manifestando con un migliaio di soci provenienti da tutto il Fvg e dalle province di Belluno e di Treviso alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Claudio Violino, del presidente della provincia di Gorizia Enrico Gherghetta con l’assessore Mara Cernic, dell’assessore alla Provincia di Udine Daniele Macorig, del sindaco di Tarvisio Renato Carlantoni, del sindaco di Malborghetto Alessandro Oman e dell’assessore al comune di Fontanafredda Pietro Nadin. La denuncia di Ermacora e Piazza è condivisa dal’assessore regionale al’agricoltura Claudio Violino che ha alzato il tiro parlando di un vero e proprio rischio per la democrazia economica: “L’agricoltura e i consumatori sono gli anelli deboli, molto deboli, delle grandi multinazionali e della grande distribuzione che dettano le regole del mercato essendo sia i detentori dei fattori di produzione (sementi, fertilizzanti, prodotti fitosanitari) sia i trasformatori della materie prime che i campi producono sia, spesso, i distributori dei prodotti finiti. Occorre una grande alleanza fra coltivatori, consumatori e istituzioni per vincere questa sfida alla quale la Regione Fvg intende partecipare da protagonista. Tutti assieme possiamo vincere questa battaglia di democrazia economica, tesa a riconoscere a tutti i soggetti della filiera una corretta remunerazione del loro lavoro”.

Il risultato di questa situazione è il crollo del 16% (dati Istat/Ismea relativi a giugno) dei prezzi dei prodotti agricoli delle campagne mentre sugli scaffali per i consumatori si sono verificati aumenti dell’1,9%,  quasi quattro volte il valore medio dell’inflazione, per la presenza di pesanti distorsioni nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola che colpiscono gli agricoltori e i consumatori.

Un messaggio di adesione allo spirito e agli obiettivi della manifestazione è giunto anche dal presidente della Regione Renzo Tondo che ha chiamato al telefono il direttore di Coldiretti Fvg Elsa Bigai. “Nell’incontro con Frattini – ha detto Tondo al direttore Bigai – porrò le questione che avete denunciato oggi e che condivido”.

Per reagire a questa situazione che diventa ogni giorno più intollerabile per le imprese agricole, il presidente di Coldiretti del Fvg Ermacora e del Veneto Piazza, hanno consegnato all’assessore Violino un documento in 7 punti che sintetizza le richieste di Coldiretti. “Non soldi – ha ribadito Ermacora - ma norme che permettano di mettere in trasparenza la produzione italiana e friulana in modo che i consumatori sappiano finalmente cosa mettono a tavola”.

Mentre la manifestazione si svolgeva le forze dell’ordine ed in particolare la Guardia di Finanza ha controllato (fino alle 12) una ventina di camion provenienti da Polonia, Turchia, Olanda. Sono state registrate luogo di partenza e di destinazione e annotate le merci trasportate: pesce, latte, formaggi, cagliate e prodotti caseari. “Nulla di illegale – spiega il presidente di Coldiretti Dario Ermacora – perché nell’Ue la merce giustamente circola liberamente. Quello che noi denunciamo è che molti di questi prodotti, una volta entrati legalmente in Italia, vendono confezionati e venduti come prodotti italiani, latte italiano, suini italiani, e non lo sono. Per questo ci vuole una norma che imponga di mettere nell’etichetta l’origine della materia prima, sarà poi il consumatore a scegliere se vuole bere latte polacco o italiano”. Fra i presenti i presidenti di Coldiretti di Pordenone Cesare Bertoia, di Trieste, Dimitri Zbogar, di Udine Rossanna Clocchiati, di Gorizia, Antonio Bresan, di Belluno Silvano Dal Pos e il vice presidente di Coldiretti di Treviso Nazzareno Gerolimetto, il presidente dell’Unione delle Bonifiche del Fvg Dante Dentesano. Il presidio si è sciolto alle 17.

Domani, giovedì 23 luglio, infine, dalle 8.30 alle 12, manifestazione davanti ai due supermercati di Codroipo: l’Eurospar e Lidl di viale Venezia e alle 11.30 incontro in Coldiretti a Udine con i capigruppo in Consiglio regionale

LE 7  RICHIESTE DI COLDIRETTI 

Al fine di superare le anomalie del mercato agroalimentare italiano, che non rendono riconoscibile un prodotto da un altro, Coldiretti ritiene indispensabile l’adozione di specifici provvedimenti sul piano normativo ed amministrativo, senza alcun costo per l’amministrazione e per i cittadini.

1  Rendere obbligatoria l’indicazione in etichetta dell’origine territoriale del latte a lunga conservazione e di quello impiegato per le produzioni casearie;

2 Rendere obbligatoria l’indicazione nell’etichetta dei formaggi, come le mozzarelle, e dei latticini delle sostanze quali le cagliate prelavorate utilizzate come ingredienti nonché la loro origine territoriale;
3       Vietare l’uso di caseine, caseinati e proteine concentrate del latte nella fabbricazione dei formaggi;
4       Rendere pubblici i dati relativi alle importazioni di latte dall’estero, oggi non liberamente conoscibili da parte dei cittadini-consumatori e disponibili presso il Ministero della Salute (ASL e Uffici UVAC – Uffici Veterinari Adempimenti Comunitari), il Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e l’Agenzia delle Dogane.
 5  Creare le condizioni affinché si utilizzino prodotti locali da parte delle mense scolastiche, degli ospedali e, in generale, della ristorazione collettiva pubblica.  Spetta all’Amministrazione assumere decisioni coerenti, a partire dai bandi di gara per la selezione delle imprese fornitrici, con lo scopo di favorire un consumo sostenibile di prodotto locale, di qualità, legato al territorio e rispettoso dell’ambiente secondo i principi del “Km 0”;
6   Riconoscere il valore dei mercati e dei punti di vendita diretta Campagna Amica quali elementi di concorrenza nelle modalità distributive, di trasparenza e convenienza per il consumatore, di contributo alla crescita delle economie locali e di sostenibilità ambientale. A tal fine è necessario che le Amministrazioni locali favoriscano lo sviluppo dei mercati, promuovano la rete dei punti vendita a “Km 0” e ne valorizzino il ruolo anche con specifici provvedimenti normativi, a vantaggio delle imprese agricole del proprio territorio e soprattutto dei cittadini.
7   L’estensione del diritto allo “spazio scaffale” per i prodotti della filiera agricola tutta italiana, per valorizzare l’identità dei territori, i loro prodotti e l’intera economia dei distretti locali, attraverso una azione di forza nei confronti della grande distribuzione organizzata, pretendendo che siano valorizzati i prodotti locali come prerequisito imprescindibile per lo svolgimento della loro attività.