13 Marzo 2009
Fondo di solidarietà: anche in Friuli Venezia Giulia migliaia di imprese agricole a rischio calamità naturali

“Il mancato finanziamento del fondo di solidarietà nazionale sta creando tutti i presupposti per una grave emergenza, perché per la prima volta migliaia di imprese agricole resterebbero senza copertura assicurativa contro le calamità naturali”.
Questa la dichiarazione del presidente regionale della Coldiretti del Friuli Venezia Giulia Dario Ermacora.
“Se il maltempo ha già provocato notevoli danni al Sud – afferma Ermacora – anche nella nostra regione ci sono gli alberi da frutto prossimi a fiorire e non c’è compagnia assicurativa disposta a assicurare le coltivazioni per danni da gelo e brina. Il tempo è scaduto, apprezziamo gli impegni assunti dal Governo ma - sottolinea Ermacora - occorre risolvere immediatamente una situazione insostenibile per il futuro di tutti i settori dall’ortofrutta al vino, ai cereali”.
Il Consorzio difesa contro le avversità atmosferiche del Friuli Venezia Giulia nel 2008 ha erogato servizi a tre mila 820 soci per un valore assicurato di quasi 214 milioni di euro con un premio totale di oltre 14 milioni di euro.
Il contributo richiesto al ministero competente (dlgs 102/04)si attesta a oltre otto milioni e 350 mila euro, con un anticipo richiesto di  oltre quattro milioni e 178 mila euro di cui erogati sono solo due milioni 561mila.
Per quanto riguarda la contribuzione regionale (Lr 31/2002)la richiesta si attesta a oltre un milione e 453 mila euro di questi la somma erogata è di otto cento 86 mila 793 euro.
“Non possiamo permettere che si interrompa un percorso virtuoso che – spiega Elsa Bigai direttore della Coldiretti regionale - ha già fatto risparmiare allo Stato 1,2 miliardi di euro negli ultimi anni e di cui già beneficiano i concorrenti europei con effetti devastanti sull’agricoltura nazionale”.
Insieme al finanziamento del Fondo, la Coldiretti ha chiesto subito la convocazione di un tavolo di lavoro con la partecipazione del Ministero delle Politiche Agricole, dell’Asnacodi (Associazione nazionale consorzi di difesa) e delle compagnie assicurative per consentire l’avvio della campagna assicurativa.
“In mancanza di risposte adeguate – conclude Ermacora – lunedì decideremo su eventuali iniziative di mobilitazione”.