22 Dicembre 2008
Finanziaria regionale

“Il mondo agricolo non si aspettava miracoli da questa Finanziaria regionale ma dei segni tangibili di attenzione si. Le imprese agricole hanno dimostrato attraverso le centinaia di progetti di investimento presentati in questi giorni all’Amministrazione regionale nell’ambito dei bandi del Psr (Piano di sviluppo rurale) la volontà di non piangersi addosso, ma di voler affrontare, a volto aperto, una crisi tanto profonda puntando attraverso innovazione, ristrutturazione dei processi produttivi, progetti collettivi e di filiera, al rafforzamento competitivo del sistema agricolo del Friuli Venezia Giulia”
Questo il giudizio in sintesi della Coldiretti del Friuli Venezia Giulia sul documento contabile approvato nei giorni scorsi dal consiglio regionale.
“Credo – afferma Zbogar - che in un contesto economico che quotidianamente annuncia il fermo degli ordini, delle attività, la chiusura di imprese, questa concreta volontà di investire meritasse fiducia e risorse, se non adeguate, almeno simboliche”. Il presidente della Coldiretti regionale a questo proposito esprime la preoccupazione che non si sia colto un segnale importante: “Centinaia di progetti – sottolinea in proposito -immediatamente cantierabili attiverebbero investimenti per centinaia di milioni di euro e non solo per le imprese agricole e agricoltori ma anche per i settori dell’edilizia, dell’impiantistica, della meccanizzazione e per tutto l’indotto che dovrebbero realizzare i lavori. Siamo comunque fiduciosi - spiega Zbogar – perché nella fase di assestamento di bilancio siano individuate risorse regionali adeguate a sostegno degli investimenti aziendali”.
Nessun segnale positivo invece - per la Coldiretti regionale – è contenuto nella Finanziaria che faccia capire la volontà di istituire l’ente pagatore regionale per rendersi autonomi da Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) nazionale e quindi creare i presupposti di un percorso di sburocratizzazione e di efficienza tale che le erogazioni delle risorse comunitarie a cui hanno diritto le imprese agricole, specie quelle delle zone più svantaggiate, siano stanziate in tempi ragionevoli e senza percorrere interminabili calvari burocratici.