27 Aprile 2009
Etichettatura, certificazione e controllo dei vini forte carico burocratico per le aziende vitivinicole

“Le nuove norme comunitarie su etichettatura, certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine”.
Questo è stato il tema del convegno che la Coldiretti del Friuli Venezia Giulia ha organizzato, nell’ambito della Fiera regionale dei vini di Buttrio, in collaborazione con la pro loco Buri, il Comune di Buttrio e l’Assoenologi sezione del Friuli Venezia Giulia.
Un argomento che ha richiamato numerosi addetti ai lavori considerate le novità ma anche i numerosi risvolti della nuova Ocm vino. Una riforma che sta determinando anche qualche difficoltà di interpretazione e di applicazione della normativa. Tutti aspetti che sono stati approfonditi dai relatori e che nell’introduzione sono stati affrontati da Dario Ermacora, presidente della Coldiretti Friuli del Venezia Giulia che ha espresso la preoccupazione di come le nuove misure penalizzino fortemente le piccole imprese, quelle che in qualche modo costituiscono il tessuto vitivinicolo di qualità della nostra regione. “L’Italia –ha rilevato- è stata emarginata nel tavolo dove sono state assunte le decisioni di questa riforma e –ha concluso– i risultati si vedono”
Tiziano Venturini, sindaco di Buttrio e coordinatore regionale delle Città del Vino oltre che condividere le affermazioni di Ermacora ha aggiunto: “ancora una volta, siamo noi a subire nonostante che  -ha concluso- la nostra sia una viticoltura all’avanguardia che esprime eccellenze”
Rodolfo Rizzi, presidente di Assoenologi del Friuli Venezia Giulia ha spiegato come il venticinque per cento del tempo che un enologo dedica alla propria attività sia occupato dalla burocrazia.
Giorgio Piazza, presidente regionale della Coldiretti del Veneto, membro della giunta nazionale della Coldiretti e con una lunga esperienza come presidente di un consorzio di tutela, ha parlato del ruolo e del futuro dei consorzi.
In apertura ha premesso come la proposta italiana in sede europea sia svanita per incapacità di fare squadra nei tavoli dove si decide. “Il risultato della riforma –ha precisato- è frutto della burocrazia. Non poteva andare peggio di così. Nonostante la partita fosse iniziata molto bene -ha sottolineato- e questo anche grazie al contributo di Coldiretti, gli stati membri, anche quelli nuovi che non hanno una tradizione vitivinicola si sono intromessi creando una riforma fortemente appesantita dalla burocrazia e che penalizza i territori con una forte tradizione e una vocazione vitivinicola”.
Piazza è quindi entrato nel merito del ruolo dei consorzi di tutela: “Li ritengo fondamentali –ha affermato- soprattutto dove funzionano e la vostra regione è un esempio. Promozione, valorizzazione, controlli –ha aggiunto- sono tra i compiti che i consorzi devono svolgere, ma tutto questo deve essere fatto senza appesantire la burocrazia e i costi a carico delle aziende. Dobbiamo –ha detto infine– essere virtuosi nel cercare di dare il massimo servizio e consulenza e pianificare e se serve eliminare ciò che non funziona”.
Domenico Bosco responsabile dell’ufficio Vitivinicolo della Coldiretti nazionale ed Ermanno Coppola, capo area Sicurezza alimentare e qualità della Coldiretti nazionale hanno trattato rispettivamente i temi riguardanti la legge 164/92 relativa al sistema Dop e Igp nei vini e gli organismi di certificazione e controllo nel settore vitivinicolo.
Bosco in apertura ha sostenuto come il negoziato sulla riforma Ocm vino sia stato condotto in maniera negativa e altrettanto sia successo nella distribuzione delle risorse.
“Nonostante Coldiretti avesse fatto delle proposte importanti e concrete – ha detto in proposito- la trattativa è stata svilita dall’incapacità del nostro Paese di agire in maniera determinata”.
Dal canto suo Coppola ha posto l’interrogativo se in definitiva i vari controlli paghino il lavoro svolto dai produttori e quanto in proposito i consumatori siano disposti a pagare di più i prodotti sottoposti a tutta una serie di verifiche previste tra l’altro dalla nuova riforma Ocm vino.