30 Giugno 2009
Ermacora, vietato spacciare strani miscugli come olio italiano OLIO D’OLIVA, FINALMENTE L’ORIGINE IN ETICHETTA Un vantaggio anche per Tergeste del Carso

 “In tutta l’UE non sarà più possibile spacciare come made in Italy l'extravergine ottenuto da miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine senza alcuna informazione per i consumatori, grazie alla storica entrata in vigore a partire dal primo luglio 2009 del Regolamento (CE) n.182 del 6 marzo 2009, che obbliga ad indicare in etichetta la provenienza delle olive impiegate per produrre l’olio vergine ed extravergine di oliva in commercio”. Lo annuncia Dario Ermacora, presidente di Coldiretti del Fvg ricordando come Coldiretti si sia battuta a tutti i livelli per anni per ottenere questo importante risultato, che “avvantaggia i prodotti anche del Fvg come il Tergeste e gli altri oli di qualità che stanno crescendo anche in Friuli”.

L’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle olive impiegate nell'extravergine in tutti i paesi europei è - sottolinea Coldiretti - una risposta coerente alla necessità di combattere le truffe e di garantire la trasparenza alle scelte di acquisto dei consumatori. “Un pericolo che – spiega Elsa Bigai, direttore di Coldiretti Fvg - ha un forte impatto negativo sui prezzi pagati agli agricoltori italiani che sono crollati al di sotto dei costi di produzione mettendo a rischio il futuro del settore. Nel 2008 l’Italia – secondo Coldiretti - ha importato 485 milioni di chili di olio di oliva che in assenza di etichettatura si “confondono” con la produzione nazionale che è stata pari a poco più di 600 milioni di chili. In altre parole  quasi una bottiglia su due realizzata in Italia contiene olio proveniente da olive straniere. Secondo l'indagine Coldiretti-Swg sulle abitudini degli italiani, la quasi totalità dei cittadini (98%) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti.
 
Il vero olio italiano sarà riconoscibile da scritte come “ottenuto da olive italiane”, “ottenuto da olive coltivate in Italia” o “100 % da olive italiane” mentre per i miscugli di provenienza diversa sarà specificato - precisa  Coldiretti - se si tratta di “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o di “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari”.