3 Agosto 2009
ERMACORA SI COMPLIMENTA CON IL NAS DI UDINE PER IL BLITZ DI AVIANO

Bigai: “E’ anche il frutto della mobilitazione Coldiretti"

“Il blitz del Nas di Udine ad Aviano è l’ennesima prova di quanto alta si debba mantenere la guardia sul settore agroalimentare nell’interesse dei consumatori e dei produttori”. Lo rileva il presidente di Coldiretti Fvg Dario Ermacora che si congratula con il comandante del Nas di Udine capitano Antonio Pisapia per la scoperta ad Aviano, in provincia di Pordenone, di un vasto commercio di false uova biologiche con data di scadenza posticipata, messo in piedi da una ditta friulana. Il blitz, che ha portato all’arresto di 4 persone e al sequestro di un centro d’imballaggi e di un deposito e di oltre 3000 uova, ha messo in luce una doppia truffa ai danni dei consumatori: uova normali che diventano biologiche e uova con la data di scadenza modificata. “Ci piace pensare – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Fvg Elsa Bigai -, che il successo del Nas sia anche il frutto delle manifestazioni di Coldiretti al Brennero e a Coccau e in molte città italiane che hanno sensibilizzato ulteriormente le autorità di pubblica sicurezza contro un fenomeno, quello delle frodi a tavola, che nel 2008 ha visto un vero e proprio boom (+ 32% a livello nazionale) del valore degli alimenti sequestrati”.
 
Nel 2008 – ricorda Coldiretti - ha raggiunto un totale di quasi 159 milioni di euro il valore dei cibi e delle bevande sequestrate dai carabinieri dei Nas nella lotta contro le frodi e le sofisticazioni grazie alle 27.633 ispezioni effettuate. Il maggior numero di arresti si è verificato nel settore degli oli e grassi con 41 persone interessate, seguito dalla ristorazione (6 in manette) e dalle carni e dagli allevamenti (2). Per quanto riguarda i sequestri – sottolinea Coldiretti -, i settori maggiormente interessati sono quelli delle carni e degli allevamenti col 32%, delle conserve alimentari con il 31% del valore sequestrato, dei vini e degli alcolici con il 16%, del latte e derivati con l'11% e della ristorazione con l'uno per cento del valore sequestrato. Il rischio di smercio di confezioni senza i necessari requisiti sanitari in prodotti che spesso sono anche i simboli dell'agroalimentare italiano assume un valore che - evidenzia la Coldiretti - va ben al di la della situazione specifica e va per questo combattuto con decisione.