10 Gennaio 2011
Ermacora, il reddito agricola sale nell’Ue, cala in Italia

MAIS, PREZZI BOOM CON + 53,1% MA IL 2010 È ANNO DA CANCELLARE

“Il boom del prezzo del mais non tragga in inganno. Anche se ha registrato un vero e proprio boom (+53,1%), la situazione in agricoltura nel 2010 non è affatto migliorata. Anzi”. Lo afferma il presidente di Coldiretti Fvg Dario Ermacora che mette subito in evidenza come, per esempio, nonostante il reddito agricolo medio in Europa sia salito del 12,3% rispetto l’anno precedente (dati Eurostat), l’Italia registri un calo del 3,3%. Peggio hanno fatto solo la Grecia (- 4,3%), la Romania e il Regno Unito (- 8,2%). “Il settore – aggiunge Ermacora - paga non solo il periodo di crisi economica, che non accenna a migliorare in maniera significativa, ma anche la volatilità dei prezzi, la diminuzione del potere negoziale degli imprenditori agricoli lungo la filiera, l’instabilità dei mercati e, non ultima, l’assenza di una seria politica agricola”.

Se fino al 2009 registravamo un trend in aumento dei costi dei fattori produttivi, la situazione nel 2010 non è migliorata. Le ultime rilevazioni Ismea evidenziano che i costi a carico degli agricoltori sono aumentati del 3,9% rispetto al 2009. I mangimi sono rincarati del 13,6%, i prodotti energetici  del 4,6%, con punte del 5,3% per la voce energia elettrica e del 5,1% per i carburanti. In controtendenza il capitolo degli animali da allevamento, i cui prezzi sono diminuiti dell'1,8% rispetto all'analogo periodo del 2009. Per i concimi si rileva poi un aumento dello 0,7% su base tendenziale, attribuibile in particolare ai rincari degli azotati e dei fosfatici. Per le restanti voci di spesa, antiparassitari, salari, sementi, spese per assicurazioni e emolumenti a terzi, non si registrano variazioni di rilievo, ad eccezione dei salari e delle sementi che evidenziano una crescita su ottobre 2009 rispettivamente del 2% e del 1,5%.

Dopo la forte variabilità riscontrata nel mese di ottobre, il mais secco nazionale ha mostrato un leggero incremento attestandosi a fine mese sui 208 euro la tonnellata. Il mais è, dopo il frumento tenero, il cereale il cui prezzo ha subito la crescita maggiore rispetto al 2009, + 53,1%. L’andamento in rialzo dei prezzi del prodotto estero, le tensioni sui mercati internazionali (si stimano stock mondiali ai minimi degli ultimi quattro anni) e la crescita del prezzo dei frumenti per uso mangimistico, sono stati i principali motivi che hanno inciso sugli aumenti dei prezzi, nonostante le persistenti difficoltà del consumo nel settore zootecnico.

Le aspettative degli operatori per il mais è di un mercato nel prossimo periodo tendenzialmente sostenuto, influenzato dall’incremento dei prezzi sui mercati del frumento tenero e della soia. In particolare, il forte incremento del consumo cinese di soia per uso zootecnico ha portato al rialzo dei prezzi di tale coltura. Tornando al frumento tenero, il prezzo sostenuto degli ultimi periodi è in relazione all’incertezza del mercato internazionale per ciò che riguarda il raccolto australiano (principale produttore mondiale di grano per uso zootecnico) e le avverse condizioni climatiche che stanno ostacolando le operazioni di semina. Le difficoltà di semina che si sono riscontrate anche a livello nazionale potrebbero lasciare spazio ad ulteriori leggeri rialzi dei prezzi.

Per il settore vitivinicolo, i dati Ismea prevedono per la nuova campagna 2010-2011, una stagione positiva in termini di qualità dei nuovi vini, sia per le produzioni Doc che Docg; in lieve ribasso le stime quantitative (-1% rispetto al 2009). Sempre da rilevazioni dati Ismea, si registra una crescita nei prezzi del comparto zootecnico del 4,9 % rispetto lo stesso mese di ottobre del 2009, + 1,8% nel lattiero-caseario, + 2,9% nei bovini e + 1% per le uova. I formaggi evidenziano una crescita nell’ultimo anno del 13,5%, mentre i suini sono ancora in calo (- 4,7%) rispetto al 2009. Rivolgendo lo sguardo anche nell’ambito delle macchine agricole, in Italia si è registrato un passivo delle immatricolazioni come segue: trattrici 16,1%, mietitrebbiatrici 17%, motoagricole 10,4% e rimorchi 2,8%. Con il calo registrato sull’immatricolazione delle trattrici, l’Italia si allinea alla media europea, confermando lo stato di crisi dell’intero settore.

ANDAMENTO DELLA STAGIONE 2009-2010
Ma com’è andata la stazione 2009-2010?
Uva: l’inverno particolarmente rigido e le frequenti ed abbondanti piogge cadute tra le fasi di germogliamento e di allegagione hanno determinato ovunque un ritardo del ciclo vegetativo della vite che quest’anno è rientrato nelle medie dell’ultimo ventennio. Le escursioni termiche notte/giorno - particolarmente elevate dalla fase di invaiatura in avanti - sono unanimemente considerate un fatto positivo in quanto facilitano la produzione delle componenti aromatiche delle bacche con ottimi risultati per i vini.
Mais: relativamente alle superfici si stima una riduzione di circa il 5% rispetto al 2009, mentre c’è stato un ottimo livello produttivo con raccolti eccezionali.
Soia: sono aumentante del 6-8% gli ettari coltivati a soia rispetto al 2009, in parte dovuto anche alla riduzione sui cereali autunno-vernini causata da difficoltà alla semina per avverse condizioni climatiche. I raccolti sono stati ottimi in tutta la regione specie nelle zone più vocate.
Cereali autunno-vernini (frumento e orzo): il trend di riduzione delle superfici agricole investite riscontrato nel 2009, si è registrato anche per il 2010 anche se con percentuali più contenute. Il fattore maggiormente responsabile di questo andamento è dovuto essenzialmente dall’andamento del mercato, infatti già a partire dalla metà del 2008 si sono riscontrati cali di prezzo piuttosto sensibili. Analogamente alla superficie, anche la produzione di cereali autunnali nel 2010 ha registrato quindi un calo. Il frumento tenero registra una diminuzione su tutto il territorio nazionale mentre per la nostra regione al calo di superficie del frumento tenero è corrisposta una minore riduzione in termini produttivi, tant’è che il calo si è attestato a meno del 13%. Anche per l’orzo si registra in Friuli una diminuzione di superficie più accentuata (- 22%) rispetto al frumento tenero.
Latte: fermo restando la quantità di produzione che risulta distribuita pressoché in maniera simile al 2009 con il calo fisiologico nei mesi di luglio e agosto. Si rileva dal mese di luglio un timido miglioramento del prezzo (€ 0,34-0,35/kg secondo la qualità) rispetto i primi mesi dell’anno (€ 0,33/kg). La produzione foraggera ricalca quantitativamente quella dell’anno scorso, ma risulta complessivamente di qualità inferiore dovuto essenzialmente ad un primo sfalcio, pari al 40% della produzione annuale, eseguito in ritardo. Si registra quindi un aggravio dei costi per le integrazioni alimentari, a fronte di una staticità del prezzo dei prodotti. Siamo dunque sotto la soglia di sopravvivenza, tanto che si devono considerare a rischio di chiusura addirittura il 25% delle stalle.
Carne: per la carne bovina, dopo uno speranzoso inizio d’anno, i prezzi da marzo a luglio sono stati cedenti per tutte le categorie. Da luglio si assiste ad una blanda inversione di tendenza. Il mercato delle manze da vita risulta meno vivace che nel 2009 e con prezzi generalmente inferiori. Per i suini grassi, il primo semestre è andata meglio degli anni precedenti (€ 1,20), da giugno prezzi altalenanti ma comunque in rialzo  (€ 1,30 mediamente).
Patata: l’andamento climatico di quest’annata, con fenomeni piovosi distribuiti nel tempo, ha garantito la buona crescita dei tuberi, infatti si stimano produzioni per ettaro intorno ai 400 quintali per ettaro e con livelli qualitativi superiori alla norma.
Melo: qualità buona, mediamente, grazie alle condizioni atmosferiche della prima settimana di agosto. Le produzioni nella nostra regione è in aumento del 16,8% (33.347 t contro le 28.560 t del 2009 – stime Assomela-CSO), in contrasto col mercato italiano ed europeo. Si segnalano danni ad alcuni impianti giovani di meleti nella zona della bassa friulana e del pordenonese dovuti al periodo di gelo intercorso tra fine dicembre 2009 e marzo 2010.