4 Dicembre 2009
Ermacora: “E’ sbagliato criminalizza un settore incolpevole”

Coldiretti, la PROVINCIA DI UDINE RITIRI LA CAMPAGNA CONTRO L’ALCOOL

         “Nonostante sia ormai appurato che una delle maggiori cause degli incidenti stradali non sia l’alcool (solo il 2% è imputabile all’alcool), ma all’inadeguatezza delle strade, come ha dimostrato uno studio del Dipartimento di ingegneria delle strutture dell’ateneo bolognese, pubblicato sul sito del Ducato dei Vini, anzicché affrontare seriamente i problemi si preferisce la strada di una generica criminalizzazione dell’alcool identificandolo con il vino rosso, con immagini che associano il sangue al vino e quindi alla morte. Non pensiamo sia un modo corretto per educare i giovani al bere moderato, giovani che peraltro sono consumatori di altre bevande alcooliche; anzi pensiamo che così si ottenga l’effetto contrario”.

Lo afferma il presidente di Coldiretti del Fvg Dario Ermacora, che invita la Provincia di Udine a sospendere la campagna pubblicitaria sul “mole il bevi”, una campagna – prosegue Ermacora – che criminalizza un settore e un popolo che da sempre considera il vino come un alimento, come ormai evidenziano le più recenti e qualificate ricerche mediche e scientifiche. Riedo Puppo, fosse ancora vivo, direbbe che lui, questa cosa, l’aveva sempre saputa, e che i “sienziats a rivin simpri dopo, i pulitics ancjmò di plui”. Questo non significa – prosegue Ermacora – non si debba lavorare tutti assieme per educare non solo i giovani, ma tutti i cittadini, ad un uso moderato dell’alcool, come di qualsiasi altro alimento (anche l’eccesso di grassi e la sedentarietà provocano gravi problemi alla salute, così come l’assunzione di farmaci, lo stress e la stanchezza che sono la causa prima di incidenti stradali perché riducono le capacità reattive) ma la strada corretta non è certo quella della criminalizzazione di un prodotto vanto della nostra cultura e della nostra agricoltura”.

“Siamo sicuri che i propositi della Provincia di Udine fossero corretti, e che probabilmente la lettura di chi ha dovuto interpretare per immagini un messaggio che sicuramente voleva elevare la soglia d’attenzione, ha oltrepassato le intenzioni. Comunque sia ci auguriamo che la Provincia di Udine ritiri quanto prima questa campagna pubblicitaria. E non tanto perché danneggia un settore, quello vitivinicolo, che comunque denuncia anch’esso difficoltà, quanto perché contribuisce ad alimentare un clima di demonizzazione anche del bere moderato. Le multe salate, la perdita di punti e i ritiri di patente di adulti che rincasano dal ristorante, non hanno frenato affatto, infatti, le stragi del sabato sera. Evidentemente il problema non è stato centrato, ma si continua ad indicarlo come tale”.