20 Luglio 2009
Ermacora, difendiamo il made in Friuli

COLDIRETTI, DOMANI AL BRENNERO
OGGI DAI PREFETTI E NELLE PROVINCE
Mercoledì 22 dalle 8  al valico autostradale
di Tarvisio alla presenza dell’assessore Violino

Parte domani alle 5 del mattino da Udine alla volta del Brennero un pullman con una delegazione di una settantina (ci sono anche alcune macchine private) di Coldiretti del  Fvg per partecipare al presidio organizzato da Coldiretti alla presenza del presidente nazionale Sergio Marini.

Oggi, intanto, la federazione di Pordenone consegna un documento sulle ragioni della protesta al presidente della Provincia di Pordenone Alessandro Ciriani, e al Prefetto Francesco Cappetta. Sempre oggi il documento di Coldiretti è stato consegnato anche al Prefetto di Trieste Giovanni Balsamo e al presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat.

Martedì 21 luglio alle 10 una delegazione di Coldiretti sarà ricevuta dal Prefetto di Udine Ivo Salemme; e alle 11 la stessa delegazione sarà ricevuta dal presidente della Provincia Pietro Fontanini. Il 21 luglio alle 9.30 è stato fissato anche l’incontro con il Prefetto di Gorizia Maria Augusta Marrosu  mentre quello con il presidente della Provincia Enrico Gherghetta si terrà alle 10.30.

Mercoledì 22 luglio, Coldiretti del Fvg e delle province di Belluno e Treviso hanno organizzato un presidio al valico autostradale di Tarvisio, a cominciare dalle 8 del mattino alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Claudio Violino.

Giovedì 23 luglio, infine, manifestazione davanti a un centro commerciale e alle 11.30 incontro in Coldiretti a Udine con i capigruppo al Consiglio regionale.

“Andiamo in piazza - spiega Dario Ermacora, presidente Coldiretti Fvg – per difendere il vero made in Italy con una etichettatura trasparente sui prodotti alimentari importati. Non si può continuare a scrivere latte UHT, con confezioni che evocano il Bel Paese, mentre è stato prodotto in Lituania o in Russia. Si scriva prodotto confezionato in Italia con latte prodotto in Lituania. Sarà poi il consumatore a decidere. Lo stesso vale per la paste, per i formaggi, per i pelati e per tutti i prodotti trasformati. Difendiamo così – aggiunge Ermacora - le nostre imprese ma anche i consumatori che sono convinti di consumare prodotti alimentari italiani o friulani, mentre arrivano da chissà dove”.

“Nel solo Fvg “entra” – aggiunge il direttore di Coldiretti Elsa Bigai - 1 milione e 200 mila quintali di latte a fronte di una produzione di 2 milioni e 600 mila quintali. E quel latte importato diventa magicamente italiano, con un grave danno per i nostri allevatori. Se allarghiamo questo fenomeno ad altri prodotti si ha la dimensione del fenomeno, che provoca danni a tutta la nostra economia”.