25 Giugno 2009
Ermacora, bisogna ripensare le politiche agricole. MAIS, SPARISCE DA 1 CAMPO SU 3 IN FVG CRESCE LA SOIA: + 82%. Da 100 mila ettari siamo a 67.603. Flessione del 25% sul 2008

 Erano oltre 100 mila solo pochi anni fa; l’anno scorso erano 85.320 mentre quest’anno sono scesi a 67.603 ettari con una flessione del 21% anche se altre stime danno un crollo di almeno un meno 25%. Stiamo parlando della coltura del mais in Fvg, la coltivazione regina, considerata l’oro giallo del Friuli dall’allora presidente della Camera di commercio Gianni Bravo, che sta subendo un forte ridimensionamento causato dal crollo del prezzi e dall’incremento dei costi di produzione. E se ad inizio maggio i coltivatori di mais avevano sperato in una ripresa (il prezzo del mais era salito a 15,5 euro al quintale) in questi giorni è tornato giù e si attesta sui 14 euro al quintale. Troppo pochi per assicurare anche un minino reddito, se si considera che per una corretta remunerazione dovrebbe essere pagato a 16 – 17 euro il quintale (il secco). “Occorre pensare a nuove colture e innovare gli ordinamenti produttivi introducendo colture  con destinazioni anche diverse da quella zootecnica, che possano essere trasformate e vendute in regione, consentendo di trattenere in capo all’agricoltore parte del valore aggiunto che oggi non esiste o prende strade diverse” afferma il presidente di Coldiretti del Fvg Dario Ermacora.

         Insomma, secondo il presidente di Coldiretti del Fvg, occorre sedersi davvero attorno a un tavolo con tutti i soggetti e riflettere sul futuro dell’agricoltura, immaginando scenari almeno di medio termine. Ma che si coltiva in Fvg al posto del mais? Lo spiega il direttore di Coldiretti Elsa Bigai, citando dati dell’Ismea che ha svolto, in collaborazione con l’Unione Seminativi, un’indagine sull’evoluzione delle colture nazionali. Ed anche se i dati sono da considerarsi complementari alle rilevazioni quantitative ufficiali (Istat e ministero all’agricoltura) e devono considerarsi come provvisori, espressione della situazione congiunturale al momento della rilevazione, effettuata alla metà di maggio per il mais e tra la fine di maggio e l’inizio di giugno per i semi oleosi, confermano una tendenza. “I dati mettono in evidenza – spiega Bigai -  una contrazione del mais, per una diffusione in Fvg della soia. Per la soia, infatti, le stime nazionali indicano una forte crescita degli investimenti che dovrebbero superare i 200 mila ettari contro poco più di 100 mila dello scorso anno (+89%). In Fvg si passa dai 24.593 ettari del 2008 ai 44.738 del 2009 con un crescita dell’82%. E’ evidente che la ragione scatenante è da ricondurre – spiega Bigai - ll’aumento dei prezzi all’origine della soia che, in atto costantemente negli ultimi mesi, hanno sfiorato 400 euro la tonnellata a maggio 2009, contro poco più di 300 euro di gennaio”. Secondo Ismea, la rivalutazione dei listini del seme di soia è stata determinata dalla crescita registrata sui mercati mondiali, in ragione del calo dei raccolti del 7% in Brasile e del 16% in Argentina (USDA, aprile 2009). Il caldo e la siccità, infatti, hanno determinato una forte flessione delle rese che, nello specifico per l’Argentina, sono scese a circa 2 t/ha (il peggior risultato degli ultimi 20 anni).

  2008 2009 variazione %
SOIA 24.593 44.738 + 82 %
MAIS 85.320 67.603 - 21 %