16 Marzo 2010
Ermacora: “Basta proibizionismo e disinformazione”

 VINO, COLDIRETTI PLAUDE IL COMUNE DI DOLEGNA

    “Non sarà la soluzione del problema, ma è comunque un segnale molto significativo”. Così il presidente regionale di Coldiretti Dario Ermacora commenta la delibera del Consiglio comunale di Dolegna del Collio con la quale si esorta i governi nazionale e regionale ad abbandonare la politica proibizionista sul vino per adottarne una diversa in grado di conciliare la salute pubblica con il rispetto delle tradizioni, della cultura e dell’economia dei tanti piccoli centri viticoli italiani. “Chiedere è sempre lecito – continua Ermacora – e rispondere è cortesia. Ma se sono in tanti a chiedere la stessa cosa, rispondere in un certo modo diventa quasi inevitabile. Ecco perché, nell’offrire la solidarietà di Coldiretti al sindaco di Dolegna, invito tutte le altre amministrazioni del Fvg, specialmente quelle dei comuni viticoli aderenti all’Associazione Città del Vino, a seguire l’esempio di Dolegna”.

    Già in passato Coldiretti si era schierata contro campagne proibizioniste nei confronti del vino, prima tra tutte quella promossa dalla Provincia di Udine meglio nota con lo slogan “mole il bevi”. Le motivazioni sono sempre le medesime: non bisogna confondere gli effetti con le cause, soprattutto quando è in gioco un intero sistema economico. La presidente provinciale della Coldiretti di Udine - Rosanna Clochiatti -  al riguardo aveva scritto: “E’ come se la Provincia di Torino facesse una campagna di informazione per dissuadere i cittadini dal viaggiare in auto visto che sulle strade italiane ogni anno si contano 5˙800 morti e 330˙000 feriti...”.

    Ecco perché la prima organizzazione professionale agricola ritiene quelle contenute nella delibera consiliare di Dolegna proposte di buon senso. Prevede di realizzare campagne informative rivolte soprattutto ai giovani per un consumo corretto e consapevole; di adottare narco-test in grado di evidenziare l’uso di stupefacenti nella fascia oraria da mezzanotte all’alba; per i patentati oltre i 29 anni riportare il tasso alcolemico da 0,5 al precedente livello di 0,8. 

    Non possiamo ignorare le difficoltà che stanno vivendo molti piccoli centri che vivono di vitivinicoltura, di turismo rurale, di piccola ma qualificata ristorazione. Qui non siamo a Milano o a Roma dove trovi un taxi ad ogni angolo di strada e se vuoi muoverti devi usare i tuoi mezzi. Il timore di rimetterci la patente o l’automobile ha fermato una intera economia. A fronte di tutto ciò – conclude Ermacora – non ci pare che ci sia maggiore sicurezza sulle strade né che siano finite le stragi del sabato sera”.