Coldiretti Fvg esprime grande soddisfazione alla notizia che l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha fornito parere favorevole a un piano di caccia di selezione in Friuli Venezia Giulia per ridurre la popolazione dei cinghiali. L’annuncio è stato diffuso dall’assessore alle Risorse agroalimentari del Fvg Stefano Zannier che ha provveduto di conseguenza a convocare il comitato faunistico venatorio il quale, nella riunione di giovedì 18 febbraio, ha dato a sua volta parere favorevole. «In dicembre è stata approvata la legge regionale n. 25 che stabilisce le modalità per individuare il calendario venatorio per la caccia di selezione al cinghiale – precisa Zannier – In applicazione della nuova norma è stato chiesto il parere all’Ispra. Parere che è risultato appunto favorevole».
Nella risposta del 5 febbraio 2021 indirizzata alla Regione il responsabile dell’Area pareri tecnici e strategie di conservazione e gestione del patrimonio faunistico nazionale mitigazione danni e impatti di Ispra riconosce che i cinghiali «continuano a causare in FVG ingenti impatti alle attività agricole e che l’estensione temporale proposta (1 marzo 2021-28 febbraio 2022) della caccia di selezione appare coerente con la normativa vigente, così come le modalità di programmazione e attuazione».
Nel parere si precisa inoltre che per un efficace e rapido raggiungimento degli obiettivi previsti dall’amministrazione regionale il prelievo andrebbe prioritariamente concentrato sui giovani e sulle femmine in quanto, come dimostrato da recenti studi, l’abbattimento di maschi e di adulti in genere favorisce la produttività della specie e, in ultima analisi, non risulta avere alcuna reale efficacia nel contenimento della popolazione e dei danni.
Infine, per contrastare la diffusione della temibile peste suina africana, Ispra raccomanda che ogni esemplare trovato morto (anche a seguito di incidente stradale) o che abbia manifestato comportamenti anomali prima dell’abbattimento, venga tempestivamente segnalato ai servizi veterinari per gli opportuni accertamenti epidemiologici.
Via libera anche della Corte Costituzionale
Arriva finalmente il via libera all’abbattimento dei cinghiali che, con l’emergenza Covid, si sono moltiplicati in Italia raggiungendo i 2 milioni di esemplari. Lo rende noto la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per la storica sentenza della Corte Costituzionale che permette di prendere parte alle operazioni di riduzione del numero degli animali selvatici anche agli agricoltori provvisti di tesserino di caccia, altri cacciatori abilitati, guardie venatorie e ambientali volontarie, guardie giurate, a patto che siano appositamente formati. Nel pronunciarsi sul ricorso al Tar della Toscana di alcune associazioni ambientaliste la suprema Corte ha infatti riconosciuto che l’aumento dei cinghiali e la riduzione del personale incaricato di controllarli ha aumentato il rischio di danni alle coltivazioni agricole, ma anche alla stessa sicurezza dei cittadini, visto l’aumento degli incidenti stradali causati dai selvatici.