17 Settembre 2009
DAL MINISTERO VIA LIBERA ALL’UTILIZZO DELLE VINACCE

Ermacora: “Un ottimo risultato”

E’ operativa la delibera del con la quale, il 2 settembre scorso, la giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su richiesta della Coldiretti,  aveva concesso alle cantine di smaltire in campo le vinacce in alternativa al tradizionale conferimento in distilleria. Il Ministero delle politiche agricole – con una propria nota - ha ieri infatti espresso parere favorevole. “A volte – commenta il presidente regionale di Coldiretti Dario Ermacora, che ringrazia l’assessore Claudio Violino e il ministro Luca Zaia -  bisogna avere il coraggio di muoversi controcorrente e se del caso anche di alzare la voce. In questa occasione va dato atto all’amministrazione regionale di aver ascoltato le istanze dei produttori e di aver preteso dai palazzi romani risposte che altrimenti non sarebbero arrivate”.

Lo spargimento delle vinacce in campo è una pratica ammessa a precise condizioni, che sono state evidenziate nella delibera della Regione. I sottoprodotti devono derivare esclusivamente da uve prodotte in azienda e possono essere distribuiti solo su terreni agricoli in conduzione dell’azienda fino a un massimo di 3 tonnellate per ettaro. È assolutamente vietato lo spargimento nelle vicinanze dei corsi d’acqua o degli arenili, sui terreni gelati, innevati o saturi d’acqua. Inoltre sui terreni individuati come vulnerabili ai nitrati (in pratica quasi tutta la provincia di Udine) la distribuzione in campo potrà avvenire non oltre il 15 novembre. Le deroghe riguardano solo vinacce vinaccioli e raspi (fecce e altri eventuali sottoprodotti sono esclusi) e restano sempre subordinate a una comunicazione preventiva agli organi controllo da inviarsi con almeno 4 giorni di anticipo.

“Siamo consapevoli che il provvedimento poteva essere più tempestivo e che non risolve tutti i problemi delle aziende vitivinicole e delle cantine sociali in particolare – commenta il direttore regionale di Coldiretti Elsa Bigai - ma rappresenta comunque un importantissimo passo avanti rispetto alla situazione precedente e confidiamo che in futuro possa essere ulteriormente migliorato. Il fatto che qualcuno abbia già ventilato possibili ricorsi al Tar è la dimostrazione degli interessi economici che ruotano attorno alla distillazione dei sottoprodotti. Ci auguriamo che prevalga la ragionevolezza perché se dovessero insorgere altri problemi, ci vedremo costretti ad invocare la norma che prevede, per il distillatore, l’obbligo del ritiro di tutti i sottoprodotti da chiunque essi provengano, anche se nel frattempo si sono guastati”.