24 Settembre 2009
Coldiretti soddisfatta anche per l’accordo italo-francesce

ETICHETTA MADE IN ITALY PASSA ALLA CAMERA DOPO OK DELSENATO

“Il via libera del Senato di ieri e il passaggio oggi alla Camera  al disegno di legge che estende a tutti gli alimenti e l’obbligo di indicare l’origine del latte e derivati in etichetta ottenuto dal ministro Luca Zaia al vertice italo francese sono due risultati di enorme rilevanza ottenuti dalla politica sindacale e dalle manifestazioni di Coldiretti”. Lo afferma il presidente di Coldiretti del Fvg Dario Ermacora che annuncia il voto favorevole del Senato al disegno di legge presentato dal Scarpa Bonazza Buora di ieri e il passaggio del disegno oggi della Camera. L’approvazione del testo, consente di sbloccare l'iter alla camera del disegno di legge del governo sulla competitività delle filiere alimentari, che contiene anch'esso norme sull'etichettatura d'origine.: “E’ una svolta per i consumatori e gli agricoltori – aggiunge Ermacora - impegnati ieri mercoledì 23 settembre nella mobilitazione di Coldiretti davanti al Parlamento e al ministero delle Politiche Agricole con l’”operazione verità sulla spesa alimentare degli italiani”, in occasione della giornata di mobilitazione promossa dalle Associazioni dei Consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori). Il provvedimento dà facoltà al ministro di individuare i prodotti agroalimentari che dovranno indicare nell’etichetta l’origine della materia prima. 

“Con l’approvazione della legge non sarà più possibile - sottolinea Ermacora - spacciare come made in Italy prodotti importati dall’estero e si pone fine ad un inganno che riguarda due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere”.

Secondo l'indagine Coldiretti-Swg la quasi totalità dei cittadini (98 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti, per colmare una lacuna ancora presente nella legislazione comunitaria e nazionale , ma in Italia la metà della spesa è ancora anonima. “Il pressing di Coldiretti – ha ricordato il direttore Elsa Bigai - ha portato all'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza per l'ortofrutta fresca, le uova, il miele, il latte fresco, il pollo, la passata di pomodoro e dal primo di luglio è arrivato anche l'obbligo di indicare l'origine delle olive impiegate nell'extravergine, ma molto resta ancora da fare e per oltre il 50 per cento della spesa - ha concluso Bigai - l'etichetta resta anonima per la carne di maiale, coniglio e agnello, per la pasta, le conserve vegetali, ma anche per il latte a lunga conservazione e per i formaggi non a denominazione di origine”.

L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

Cibi con l'indicazione di provenienza
E quelli senza
Carne di pollo e derivati
Pasta
Carne bovina
Carne di maiale e salumi
Frutta e verdura fresche
Carne di coniglio
Uova
Frutta e verdura trasformata
Miele
Derivati del pomodoro diversi da passata
Passata di pomodoro
Latte a lunga conservazione
Latte fresco
Formaggi non dop
Pesce
Derivati dei cereali (pane, pasta)
Extravergine di oliva
Carne di pecora e agnello
 

Fonte: Elaborazioni Coldiretti