Ermacora, ma tornano ad aumentare i consumi alimentari.
E’ scesa del 5% la produzione totale agricola nel secondo trimestre del 2009 per effetto di una forte contrazione delle coltivazioni vegetali (7%) e di un calo del 3,3% nelle attività di allevamento. Lo rende noto la Coldiretti del Fvg, in occasione della divulgazione dei dati Istat sulla produzione industriale, sulla base delle rilevazioni Ismea. Il dato è nazionale, ma si specchia perfettamente con la situazione regionale. Nello stesso periodo si è contemporaneamente verificata anche un riduzione del 13,3% nei prezzi di vendita alla produzione agricola rispetto allo scorso anno. I dati sono confermati anche dall’ultima rilevazione delle superfici e delle produzioni dei cereali dell’Istat e del ministero delle Risorse Agricole. “Anche se le situazione è provvisoria – spiega il direttore di Coldiretti del Fvg Elsa Bigai - conferma in sostanza il quadro definito in sede di stime preventive in relazione alla contrazione delle superfici conseguentemente alla riduzione delle produzioni”. Per quanto concerne il mais, secondo le stime Istat, la superficie a livello nazionale si attesta intorno ai 905.000 ettari, confermando la tendenza degli altri cereali, in termini di riduzione. Il trend concernente le oleaginose, invece, è in crescita sia per la soia (previsti oltre 200.000 ettari) che per il girasole dove si ipotizzano 157.000 ettari seminati.
“Si tratta – sottolinea il presidente di Coldiretti del Fvg Dario Ermacora - di un trend negativo, nonostante la spesa degli italiani per gli acquisti alimentari sia aumentata del 2,2% nel corso dell’intero semestre, che conferma le pesanti distorsioni che permangono nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola e che danneggiano agricoltori e consumatori”. La Coldiretti sta promuovendo un progetto per una filiera agricola tutta italiana con l'obiettivo di tagliare le intermediazioni e arrivare ad offrire attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmer market, agriturismi e imprese agricole prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo.
