Una doppia preoccupazione per Coldiretti Fvg. In entrambi i casi legata alla questione prezzi. La Confederazione ha chiesto all’assessore regionale Stefano Zannier di convocare un tavolo con le parti interessate per verificare condivisione e applicazione, a favore dei produttori del territorio, dell’accordo dello scorso novembre siglato tra le organizzazioni agricole, l’industria alimentare e la grande distribuzione per sostenere il prezzo del latte alla stalla.
A livello nazionale la Coldiretti è tra l’altro pronta a presentare le prime denunce contro le pratiche sleali. «Non si può aspettare oltre – sottolinea il direttore regionale Cesare Magalini – per fermare la speculazione in atto sul prezzo del latte alla stalla che costringe gli allevatori a lavorare sottocosto per l’esplosione dei costi energetici e dell’alimentazione. Stiamo raccogliendo gli elementi sul territorio per le denunce, con particolare riferimento alla violazione legata al mancato riconoscimento dei costi di produzione, prevista del decreto legislativo in attuazione della Direttiva Ue sulle pratiche commerciali sleali, fortemente voluto dalla Coldiretti».
Il secondo fronte è il decollo, causa crisi Russia-Ucraina, delle quotazioni internazionali di grano per il pane e mais per l’alimentazione animale che fanno registrare un balzo del 4,5% e del 5% in una sola settimana. L’Ucraina ha infatti un ruolo importante anche sul fronte agricolo con la produzione di circa 36 milioni di tonnellate di mais per l’alimentazione animale (quinto posto nel mondo) e 25 milioni di tonnellate di grano tenero per la produzione del pane (settimo posto al mondo). Si colloca pure al terzo posto come esportatore di grano a livello mondiale. mentre la Russia è al primo ed insieme garantiscono circa un terzo del commercio mondiale.
«Si sta innescando un nuovo cortocircuito sul settore agricolo nazionale– sottolinea Coldiretti Fvg – , che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l’Italia fortemente deficitario in alcuni settori e che ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività rispetto ai concorrenti stranieri».
In Italia, ricorda Magalini, anche a causa del caro energia sono raddoppiati i costi delle semine per la produzione di grano per effetto di rincari di oltre il 50% per il gasolio necessario alle lavorazioni dei terreni, ma ad aumentare sono pure i costi dei mezzi agricoli, dei fitosanitari e dei fertilizzanti che arrivano anche a triplicare.
«Nell’immediato – ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini – occorre garantire la sostenibilità finanziaria delle aziende e delle stalle affinché i prezzi riconosciuti ad agricoltori e allevatori non scendano sotto i costi di produzioni in forte aumento per effetto dei rincari delle materie prime anche alla base dell’alimentazione degli animali».