Secondo la Coldiretti del Friuli Venezia Giulia, l’incontro convocato a Conegliano dal Ministero delle politiche agricole è stato estremamente utile per capire come si sono mossi e come intendano muoversi in futuro i vitivinicoltori del Veneto in merito alla Doc interregionale “Prosecco”. In particolare per verificare che, superate le iniziali diffidenze dei Consorzi storici (Conegliano-Valdobbiadene e Montello Colli Asolani), tutta la filiera vitivinicola veneta viaggia compatta a fianco dell’amministrazione regionale.
Secondo il Presidente Regionale di Coldiretti Dario Ermacora “bisogna che tutti si rendano conto che questa operazione non toglie nulla alla vitivinicoltura della nostra regione ma al contrario rappresenta una opportunità in più per i produttori. È una di quelle occasioni – continua il presidente - che si presentano una sola volta e sarebbe tragico che interessi particolari o esasperati personalismi mettessero a rischio un progetto di così ampia portata. A volte tuttavia – aggiunge Ermacora - anche la forma diventa sostanza. Ed è per questo che chiediamo all’assessore regionale Claudio Violino di farsi personalmente promotore di un incontro chiarificatore urgente con tutta la filiera; per informare e rassicurare i dubbiosi. Riteniamo che la sede di tale incontro al quale il Ministero ha già confermato la disponibilità ad intervenire –conclude il presidente - per evidenti motivi non possa che essere Trieste.”
“A fronte di un certosino lavoro svolto sul territorio del vicino Veneto – ha commentato Elsa Bigai, direttore della Coldiretti del Friuli Venezia Giulia – dobbiamo rilevare che nella nostra regione l’opera di sensibilizzazione e coinvolgimento dei produttori non è stata altrettanto efficace. In particolare nell’area giuliana dove molti produttori si aspettavano una diversa attenzione da parte dell’amministrazione regionale. Comunque, anche se non disponevamo di elementi tecnici precisi, già nel luglio scorso la Coldiretti aveva dato disco verde alla Doc interregionale Prosecco. Parere positivo – conclude il direttore - che confermiamo anche dopo l’incontro di Conegliano”.