3 Settembre 2009
COLDIRETTI, DOPO LE VINACCE VIA ALLA PROMOZIONE CON IL FRIULANO

Ermacora ringrazia Violino e rilancia.

Incassato il sì dell’assessore regionale all’agricoltura Claudio Violino alla proposta di Coldiretti di utilizzo delle vinacce come fertilizzanti (oggi la delibera è stata inviata al ministero per l’agricoltura), Dario Ermacora, presidente regionale di Coldiretti, ringrazia e rilancia sulla promozione. “Con la delibera approvata dalla Giunta ieri su proposta dell’assessore Violino – ha detto - abbiamo fatto un passo importante in avanti verso la semplificazione degli adempimenti per la viticoltura, superando una delle norme più anacronistiche del settore (l’obbligo di consegna in distilleria di tutti i sottoprodotti della vinificazione) che rende finalmente libero ed equilibrato il mercato di questa materia prima, che resta comunque disponibile per tutte le distillerie del Fvg, grandi e piccole. Ma ora occorre – rilancia Ermacora - intervenire subito anche sul fronte della promozione del settore agroalimentare, cominciando con il Friulano per il quale ci sono risorse importanti a disposizione ”.
Coldiretti, che seguirà e sosterrà la delibera della Giunta anche a livello nazionale, è consapevole della difficoltà finanziarie in cui si dibatte la Regione e proprio per questo sostiene la necessità di interventi mirati che premino le politiche di fusione e di aggregazione e comunque a sostegno di progetti economici di reale rafforzamento competitivo dei comparti. “Il neonato CeviQ, il consorzio vini qualità, l’organo che controlla la filiera – spiega il direttore Elsa Bigai – è un esempio di efficienza e di concretezza. Occorre premiare chi fa, non chi teorizza”.
“Se è vero che la crisi ha cambiato il modo di produrre anche in agricoltura – aggiunge Ermacora – è anche vero che occorre costruire le migliori condizioni per consentire ai nostri prodotti di stare e di farsi conoscere sui mercati e questo obiettivo lo si raggiunge con strutture forti, organizzate, unitarie, rappresentative su base regionale, capaci di trattare grandi quantità di prodotto con bassi costi di gestione. In questa ottica deve muoversi anche la promozione dei prodotti agroalimentari che non può che essere su scala regionale in tutti i settori: da quello dei seminativi a quello del Doc del vino al settore lattiero caseario a quello ortofrutticolo. Dobbiamo fare tutti uno sforzo almeno verso una maggior cooperazione e forme di associazionismo”. 

VINACCE, COSA CAMBIA LA DELIBERA GIUNTALE
 
Ma cosa cambia la delibera della Giunta? Lo spiega Marco Malison, responsabile del settore vitivinicolo della Coldiretti del Fvg. “Se un tempo le vinacce potevano rappresentare materia prima per frodi e sofisticazioni, oggi il loro utilizzo a  quello scopo è impensabile anche perché gli organi di controllo hanno mezzi assai sofisticati per scoprire eventuali pratiche illecite. Per questo l’obbligo di distillazione rappresentava un onere sproporzionato a carico dei viticoltori e nel contempo una rendita di posizione per le distillerie che potevano decidere il prezzo di ritiro a loro totale discrezione. Con questo provvedimento è stato ristabilito il giusto rapporto di contrattazione tra le parti. La Regioni Friuli Venezia Giulia in questo caso si è dimostrata sensibile alle esigenze dei produttori ed ha avuto il coraggio di anticipare con suo provvedimento ciò che da tempo la nostra organizzazione chiedeva al Ministero delle Risorse Agricole.
Ma ci sono alcune condizioni che vanno rispettate. Le vinacce devono derivare esclusivamente da uve di produzione aziendale e possono essere distribuite solo su terreni in conduzione dell’azienda per un massimo di 30 quintali per ettaro; lo spargimento non può avvenire vicino ai corsi d’acqua o su suoli su cui siano stati distribuiti fanghi o effluenti zootecnici. Infine – cosa fondamentale – l’operazione è sempre subordinata ad una comunicazione preventiva agli organi di controllo utilizzando la specifica modulistica approvata dalla Regione.