“Se l’Italia vuole uscire dalla crisi deve puntare sui propri talenti, sulle cose che sa fare, sul territorio e sulle produzioni agroalimentari di qualità, unico settore in controtendenza nel 2012, l’unico ad aver segnato un aumento del Pil dello 0,4% e dell’export dell’8% nel 2011”. E’ questa la ricetta presentata dal presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’assemblea annuale che si è svolta oggi a Roma al Palalottomatica alla presenza di quindicimila coltivatori provenienti da tutta Italia, ben 500 dal Fvg che hanno raggiunto, la capitale con ben nove corriere: 4 da Udine, 2 da Gorizia e Trieste e 3 da Pordenone.
“Ma – ha aggiunto Marini – servono regole certe sia nel mercato nazionale sia in quello internazionale. La globalizzazione senza globalizzare le regole ha trasformato il mercato, che non si regolamenta affatto da solo come in troppi ci hanno voluto far credere, in mercatismo. La conseguenza è che la finanza e la speculazione prendono il sopravvento sul lavoro reale perdendo di vista la realtà delle cose che è fatta di prodotti concreti e non di carta”.
“Le produzioni italiane – ha detto a margine dell’assemblea Ermacora, nel corso della quale sono intervenuti anche il presidente nazionale di Slow Food Carlo Petrini (“l’agricoltura è reale, non è carta straccia usate a livello finanziario, ma va pagata per quello che vale”) e il ministro dell’agricoltura Mario Catania - hanno il primato della sanità e della sicurezza alimentare, con un record del 99% di campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, con residui chimici al disotto dei limiti di legge, piuttosto severi in Italia”.
Sono poi intervenuti Vincenzo Tassinari di Coop Italia che ha proposto una alleanza ancora più stretta fra Coop Italia e Coldiretti e una lotta più serrata alla speculazione finanziaria. Sono stati infine diffusi i dati dell’indagine Coldiretti/Swg su “Come cambiano la spesa e le vacanze degli italiani”.