26 Gennaio 2009
Cerealicoltura

“Il settore dei cereali in Friuli Venezia Giulia può avere un futuro, ma deve necessariamente avviare un processo di riorganizzazione per poter dare un adeguato valore aggiunto al prodotto e di conseguenza reddito alle imprese”.
Questo in estrema sintesi il concetto emerso durante il convegno sul tema “Orientarsi nel mercato dei cereali: quali le scelte possibili”, appuntamento organizzato dalla Coldiretti del Friuli Venezia Giulia a Udine Fiere, nell’ambito nella 44a edizione di Agriest.
Un argomento che ha suscitato particolare interesse con un tutto esaurito della sala convegni.
In apertura il presidente regionale di Coldiretti Dimitri Zbogar ha posto in rilievo come la scelta del tema del convegno sia ricaduta dal fatto che il comparto dei cereali negli ultimi mesi abbia subito forti oscillazioni sia nei prezzi che nella disponibilità di prodotto.
Il convegno, moderato da Andrea Lugo, resposnsabile economico di Coldiretti regionale, è proseguito con gli interventi dei relatori.
Di progetti ha parlato Marco Pancaldi presidente di Assocap (Associazione nazionale dei Consorzi agrari italiani)che ha posto in rilievo come i consorzi agrari in Italia detengano ben 20 milioni di tonnellate di cereali sui sei cento milioni di prodotto totale. “Un dato - ha rilevato - che ci consente di concretizzare un piano di rilancio della filiera attraverso la rete di strutture che sono presenti sul territorio. La prima fase del progetto - ha rilevato –ha avuto l’obiettivo di far diminuire i costi alle imprese sui mezzi tecnici e quelli necessari alla coltivazione, la seconda – ha puntualizzato – sarà rivolta a valorizzare il prodotto, distinguendolo dall’omologazione, legandolo al territorio e alla qualità. I Consorzi agrari – ha precisato – rappresentano il 15 per cento della produzione nazionale e nella vostra regione - ha ricordato - ben il 23 per cento.– Anche in Friuli Venezia Giulia - ha concluso – ci sono per tanto le condizioni perché il piano dei consorzi diventi il presupposto per il rilancio del settore”.
Stefano Serra, amministratore di Info Granarie e Servizi di Bologna ha delineato lo scenario dei cereali. Ha quindi spiegato come il comparto sia in parte influenzato da molti fattori quali le condizioni climatiche, le superfici seminate, le speculazioni i cambi e i consumi. “Fenomeni – ha detto il relatore – dove l’imprenditore e le strutture non possono incidere”.
Serra ha quindi spiegato come per le prossime semine sia importante fare una lettura delle produzioni e dei consumi e in base a queste fare le scelte.
Pietro Sandali, responsabile dell’area Economica della Confederazione nazionale Coldiretti, ha fatto una verifica dello stato di salute della Pac (Politica agricola comunitaria) e ha ricordato come la vera sfida si prospetterà dopo il 2013.
Ha quindi parlato di spesa comunitaria, della riforma, di semplificazione. Sandali ha quindi posto in rilievo come molte risorse del settore primario, in definitiva, non siano destinate agli agricoltori: “In Italia – ha spiegato – due cento e 90 beneficiari su 300 mila percepiscono ben 176 milioni di euro e la maggior parte di questi – ha affermato - non sono agricoltori”.
Ha quindi parlato di priorità e di sfide che devono essere agganciate all’innovazione, alle bio energie, alle risorse idriche, all’innovazione.
Luca Bulfone direttore centrale dell’assessorato regionale alle risorse agricole, naturali e forestali, in un ragionamento di progettualità ha rilevato come il comparto cerealicolo possa diventare un volano per rilanciare anche altri settori e tra questi la zootecnia anche in zone marginali.
“Come Regione – ha detto - siamo attenti a tutte le proposte e soprattutto a quelle dove gli imprenditori e le strutture dimostrano unità di intenti che possano creare condizioni di sviluppo”.
In questo senso Bulfone ha sottolineato l’importanza dell’integrazione fra le filiere richiamando l’esempio del Consorzio Agrario.
Nel dibattito sono intervenuti Carlo Colussi e Milo Geremia rispettivamente presidente e componente dell’esecutivo del Consorzio agrario del Friuli Venezia Giulia, Roberto Rigonat presidente del Consorzio di bonifica Bassa Friulana e Daniele Castagnaviz, presidente della Cerealicola Vieris di Castions di Strada.
Colussi ha posto in rilievo come il Consorzio agrario da anni abbia avviato un progetto per la valorizzazione della produzione. In particolare ha ricordato il percorso intrapreso e gli investimenti destinati per il grano di qualità.
Catagnaviz ha posto l’accento sul fatto che gli essiccatoi debbano recuperare il ruolo a cui sono preposti e non come succede oggi come stoccatori di prodotto, circostanza che comporta solo un aumento dei costi.
Rigonat e Geremia hanno espresso condivisione per gli interventi dei relatori e hanno sostenuto la necessità di proseguire sulla strada intrapresa da Coldiretti insieme al Consorzio agrario.