“Comprendiamo le gravi decisioni che deve prendere la Giunta regionale per chiudere un bilancio sempre più “povero”, ma non possiamo di certo comprendere né condividere come ha deciso di allocare le poche risorse disponibili”. Lo affermano i presidenti regionali di Coldiretti del Fvg Dario Ermacora, di Confagricoltura Piergiovanni Pistoni e della Cia Ennio Benedetti analizzando i dati ad oggi in possesso. auspicando che in sede di discussione in Consiglio regionale possano essere individuate le risorse necessarie per riportare le imprese e non gli apparati al centro del bilancio agricolo regionale.
Per la parte "agricola" del bilancio regionale, infatti, la Regione ha previsto uno stanziamento complessivo di 12 milioni e 494 mila euro come risorse libere e di 14 milioni e 125.000 euro per rigidità dovute a mutui o impegni poliennali. Nella parte delle cosiddette “risorse libere” ben poche sono dirette alle imprese agricole e al loro sviluppo. “E’ stato stralciato, cioè azzerato – evidenziano i tre presidente - anche il milione di euro stanziato negli scorsi anni nel bilancio poliennale per finanziamenti aggiuntivi al Piano di Sviluppo rurale”.
E’ stato inoltre ridotto, passando da 700 mila e 500 mila euro il finanziamento per l'abbattimento dei costi delle assicurazioni contro le calamità è stato ridotto, che rappresenta l'unico aiuto diretto. E’ stato drasticamente ridotto il finanziamento all’Associazione Allevatori del Fvg per l’assistenza tecnica (è passato da 2.650.000 a 500.000 euro) il che pone seriamente a rischio questa attività visto che le aziende zootecniche, con la crisi che da anni sta investendo il settore, non sono certamente in grado di sostenere il costo quasi per intero.
Anche il finanziamento ai servizi di sviluppo, che lo scorso anno disponeva di 1,8 milioni di euro, è stato azzerato. Il finanziamento all’attività dei consorzi di bonifica, il cui ruolo è di vitale importanza non solo per gli interventi irrigui, ma per la gestione del territorio, si limita agli interventi di manutenzione del territorio che servono per la sicurezza idrologica della Bassa Friulana e la difesa a mare e sono rivolti all'intera comunità. Anche in questo caso i trasferimento sono stati limati visto che passano da 4,6 milioni di euro a 2 milioni e 330 mila euro. Nonostante le recenti assicurazioni del presidente Tondo e dell’assessore Violino neppure un euro è stato previsto per l’ammodernamento della rete irrigua. Ma mentre si taglia in alcuni settori, per altri la Regione non solo ha confermato ma ha aumentato le poste di bilancio. Sono stati confermati gli stanziamenti per l’Ersa che, per l'attività istituzionale, si porterà a casa 3 milioni e 80 mila euro (nel 2012 ne aveva 3 milioni e 200 mila) mentre sono state incrementate le risorse per la promozione da 1 milione e 1 milione e 290 mila euro.
Sostanzialmente confermati invece gli stanziamenti relativi agli interventi forestali a partire dagli 8 milioni di euro per le maestranze (rispetto agli 8,9 del 2012) e 2,9 milioni di euro, rispetto ai 3,6 per opere e manutenzioni forestali. Pressoché azzerati, invece, gli stanziamenti per i parchi. Ma, questi, come i fondi per la sicurezza idrogeologica del territorio, non dovrebbero tra l’altro essere neanche imputati al capito dell’agricoltura, visto che si tratta di quasi metà delle risorse del già risicato bilancio agricolo.
Secondo Cia, Confagricoltura e Coldiretti non si tratta di tagli lineari, ma di interventi ben mirati che, guarda caso, colpiscono soprattutto le imprese agricole per le quali non c'è un minimo investimento né diretto né per infrastrutture come l'irrigazione.