29 Ottobre 2012
AGLI ALLEVATORI DEL FVG POCHI CENTESIMI MA C’È CHI FA I SOLDI VENDENDO PATACCHE

“Mentre i nostri allevatori vendono il latte a pochi centesimi, non riuscendo nemmeno ad arrivare al pareggio aziendale, c’è chi fa guadagni enormi sfruttando l’immagine dei prodotti alimentari made in Italy costruita nel tempo dagli agricoltori per vendere nel mondo tarocchi che nulla hanno a che fare con la nostra realtà produttiva”. La denuncia la fa il presidente di Coldiretti del Fvg  Dario Ermacora in occasione del Salone del Gusto di Torino dove Coldiretti ha presentato uno studio dal quale risulta che vale 60 miliardi di euro il business dei furbetti del gusto. In uno stand  all'ingresso del padiglione 2, Coldiretti ha anche esposto alcune delle opere più improbabili realizzate dai pirati del gusto: dal barbera bianco prodotto in Romania al gorgonzola grattugiato made in Usa, dal barolo canadese al nebbiolo svedese entrambi in polvere.

“La lotta alla contraffazione e alla pirateria rappresentano per le istituzioni un’ area di intervento prioritaria per recuperare risorse economiche e per generare occupazione”, ha aggiunto Ermacora che spiega come “le esportazioni agroalimentari potrebbero addirittura triplicare se ci fossero controlli e verifiche”.

Alla perdita di opportunità economiche ed occupazionali si somma - sottolinea Coldiretti - il danno provocato all’immagine dei prodotti nostrani soprattutto nei mercati emergenti dove spesso il falso è più diffuso del vero e condiziona quindi negativamente le aspettative dei consumatori. In testa alla classifica dei prodotti piu’ clonati anche il Parma e il San Daniele. E recentemente sul mercato sono arrivati anche i wine kit che, con polveri miracolose, promettono in pochi giorni di ottenere a casa le etichette più prestigiose come il Barolo o il Nebbiolo ma anche, Lambrusco, Chianti o Montepulciano.