7 Dicembre 2010
Marini: “Basta ai furti d’identità e della filiera”

LA SFIDA DI ERMACORA ALLA REGIONE ACCOLTA DAL PRESIDENTE TONDO

“Da troppo tempo le imprese agricole non hanno un reddito sufficiente e questo indipendentemente dalla crisi. La realtà è sotto gli occhi di tutti, le analisi ci sono ma i fatti sono pochi. Occorre un confronto serio con la Regione,  non la convocazione di tavoli troppo affollati nei quali non si affrontano le questioni. Servono risorse, soprattutto per le imprese che hanno fatto investimenti, e servono riforme a costo zero”. Non è stato affatto tenero l’intervento del presidente di Coldiretti Fvg Dario Ermacora nei confronti della Regione quello pronunciato stamattina al convegno di Coldiretti su “una filiera tutta agricola tutta italiana” coordinato dal direttore di Coldiretti Elsa Bigai e che si è svolto in un affollatissimo auditorium della Fiera di Udine (oltre 450 le persone presenti).

Al suo fianco, oltre il presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini, il presidente della Regione Renzo Tondo, di fronte l’assessore regionale all’agricoltura Claudio Violino e i consiglieri regionali, Enzo Marsilio, Ugo De Mattia, Enio Agnola e Franco Baritussio. “Sappiamo – ha aggiunto Ermacora – che le risorse sono poche, ma ci sono riforme, come quella della struttura burocratica regionale nel suo complesso, che non costano. Apprezziamo gli sforzi di molti funzionari e dipendenti e non è certo colpa loro se il sistema così com’è non funziona. Allo stesso modo occorre che anche la cooperazione, che ha dato moltissimo in passato, ritrovi lo spirito originario, quello di essere a servizio delle imprese agricole, e si riorganizzi”.

Un passaggio sugli Ogm, vicenda che ha posto il Fvg sotto i riflettori nazionali come esempio negativo soprattutto per le troppe incertezze delle istituzioni, uno sulla promozione dell’agroalimentare (“manca ancora un progetto nato dal confronto con gli attori strategici”) e infine un richiamo all’istituzione di un Organismo pagatore (il Fvg è una delle poche regioni a non averlo) prima di dare la parola al presidente della Regione Renzo Tondo che, spiegata la politica di contenimento della spesa, di sostegno a chi ha perso il lavoro e di rilancio alle opere infrastrutturali “come mai nel passato”, ha accolto l’invito alla concretezza di Ermacora: “C’è – ha detto - una sensazione di disagio, ma con Coldiretti abbiamo la possibilità di fare un buon lavoro. Siamo pronti ad un confronto serrato, ad incontri anche mensili, anche se bisogna capire che il mondo è cambiato per tutti e non ci sono più le risorse di un tempo. Ma se andiamo sul concreto, cioè sulle cose che si possono fare, allora potremmo fare dei passi in avanti”.

Tondo si è poi soffermato sul tema della filiera corta agricola italiana definendolo centrale, così come quello della qualità dei prodotti e del made in Italy. “Il tipicamente friulano – ha aggiunto - va in questa direzione, anche se occorre fare promozione al di fuori del nostro territorio. Ma c’è un problema di risorse: abbiamo 500 milioni di entrate in meno per quest’anno”. Tondo infine ha accolto l’invito a una programmazione più forte anche per una sburocratizzazione del sistema che va velocizzato. “Non so – ha concluso - se la risposta di Agea (l’organismo pagatore) sia giusta. Penso di sì, visto che è sostenuta con forza da Ermacora, e quindi la affronteremo nei prossimi tempi”. Sugli Ogm, specificato che ha un rapporto laico, ha detto che contano i fatti e che l’unica autorizzazione del Fvg è per una ricerca di carattere scientifico.

Le relazioni del direttore della Fondazione nazionale Campagna Amica Toni De Amicis e di Pierluigi Guarsi, presidente dei Consorzi Agrari d’Italia hanno dato la dimensione del progetto di Coldiretti di costruzione di una filiera agricola tutta italiana, l’unico modo per restituire reddito alle imprese agricole. “I mercati di Campagna Amica stanno crescendo in tutta Italia e in Fvg sono già 16 – ha detto De Amicis – che ha spiegato che il progetto di Coldiretti prevede di arrivare almeno a 20 mila punti vendita. Ad oggi siamo a quota 5.000.  Guarise, presidente Consorzi agrari d’Italia ha invece fatto il punto sui primi grandi contratti. “Il primo in assoluto – ha spiegato – è un contratto di 500 milioni di euro con il gruppo Maccafferri per il conferimento di girasole e cippati di pioppo per un impianto a biomasse. Prevede un prezzo minimo: Il secondo è un accordo per la consegna di grano duro alla Barilla che prevede anch’esso un prezzo minimo garantito; se il prezzo di mercato aumenta l’incremento viene riconosciuto al coltivatore, se supera una soglia stabilita si fa alle mezze; in discussioni contratti anche per grano tenero e per mais.

Il presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini: Non è cominciato bene per il presidente Tondo l’intervento, applauditissimo, del presidente nazionale di Coldiretti. “Coldiretti – ha detto replicando a Tondo - s’è accorta già da qualche anno che il mondo è cambiato ed ha cominciato a elaborare soluzioni e nuovi progetti partendo dalle esigenze delle imprese;  il problema vero è che il mondo politico non l’ha capito neanche oggi che il mondo è cambiato. Ma noi – ha aggiunto – più che  tanto non ci preoccupiamo perché abbiamo capito che i nostri problemi non stanno solo dentro la politica, ma stanno soprattutto dentro il mercato, nella filiera. Ci sono due furti in Italia: quella dell’identità dei nostri prodotti e della filiera. La vendita di prodotti agroalimentari spacciati per italiani  vale 20 miliardi di importazioni l’anno, 4 volte il valore della Pac. La dieta mediterranea è stata considerata patrimonio dell’umanità ma chi ci guadagna se su un euro di spesa sono 17 centesimi vanno al contadino? Come superare i  furti d’identità e della filiera? Con l’etichetta, con la trasparenza: il valore della materia prima agricola italiana è di circa 30 miliardi di euro, che diventano 200 al consumo. Qui si possono recuperare dei miliardi alle imprese agricole; per questo abbiamo cominciato a creare una filiera agricola italiana, attraverso i Consorzi Agrari d’Italia, vogliamo rilanciare la cooperazione. Non sarà facile, ma è l’unica strada possibile. Il potere contrattuale cambia solo se noi organizziamo una nostra filiera. Solo così possiamo riprenderci uno spazio, creare più concorrenza”. Marini ha concluso invitando i coldiretti a una riflessione. “Credo dobbiamo riflettere su come far tornare centrali dal punto di vista politico i temi della Coldiretti. Abbiamo una grande storia, il coraggio delle scelte, coerenza, trasparenza e determinazione, abbiamo una storia e molte cose da dire”

Sono fra gli altri intervenuti il presidente della Fiera Sergio Zanirato e mons. Guido Genero. Fra i presenti il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini con l’assessore Daniele Macorig, il presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz, l’assessore alla provincia di Gorizia Mara Cernic, Walter Godina vicepresidente e assessore agricoltura provincia di Trieste, i parlamentari Isidoro Gottardo e Ivano Strizzolo, il presidente dell’Upi Alessandro Ciriani, il presidente dell’Associazione Allevatori Fvg Luca Vadori con il direttore Oliviero Della Picca, Weber presidente Swg, per l’Università di Udine il prof. Ruggero Osler, il presidente del Consorzio Agrario Colussi.