Un documento, condiviso da Coldiretti e da Legambiente, per avviare l’analisi della pianificazione faunistico-venatoria e per costruire proposte in materia di danni all’agricoltura da fauna selvatica e una proposta di legge regionale elaborata da Coldiretti (“norme in materia di prevenzione, contenimento ed indennizzo dei danni da fauna selvatica”) sono i due documenti proposti oggi all’attenzione degli assessori regionali Cristiano Shaurli (agricoltura) e Paolo Panontin (caccia) dal presidente di Coldiretti Fvg Dario Ermacora, affiancato dai presidenti e dai direttori delle federazioni provinciali e dal direttore regionale Danilo Merz. “Il problema non è rappresentato solo dai cinghiali, che anche a Trieste conoscono bene, ma – ha detto il presidente Ermacora - anche dai cervi e dai caprioli, dalla nutrie ed anche dai corvi, gazze ladre che stanno crescendo a dismisura a svantaggio di passeri, rondini e degli uccelli più piccoli che nei paesi e nelle città stanno sparendo”.
“L’ambiente si sta modificando, spingendo sempre più a valle specie che una volta vivevano nei boschi. L’abbandono dei prati pascoli e la crescita incontrollata dei boschi, unitamente alla riduzione dei prelievi venatori – ha aggiunto – sta modificando il loro modo di vivere e di riprodursi dei selvatici. Occorre intervenire perché non è più solo un problema di noi contadini, molti dei quali non presentano nemmeno più l’elenco dei danni provocati dagli animali dato che non glieli pagano, ma anche dei cittadini”.
I documenti prevedono azioni sia per controllare la proliferazione dei selvatici sia per semplificare gli iter per gli indennizzi, sia per il reperimento di risorse adeguate per indennizzare i contadini che hanno subito danni. Indennizzi che, come accennato, debbono oggi seguire procedure lunghe e complesse alla fine delle quali si scopre che non ci sono nemmeno le risorse.