“C’è voluto del tempo, ma alla fine il Governo Monti ha accolto le richieste di Coldiretti sui nitrati. Ora davvero si può pensare a dare soluzione a un problema che coinvolge migliaia di allevatori della pianura friulana e di tutta la pianura padana”. Lo ha evidenziato ieri sera, lunedì 21 gennaio, il direttore di Coldiretti del Fvg Angelo Corsetti intervenendo a un incontro con gli associati che si è svolto nella sala riunioni dell’Associazione Allevatori del Friuli Venezia Giulia a Codroipo e nel corso del quale, dopo un intervento introduttivo del presidente di Coldiretti Fvg Dario Ermacora, sono stati affrontati altri temi di grande interesse come la nuova politica agricola comune (Pac) per il 2014-2020, sulla quale è intervenuto lo stesso Corsetti; le opportunità delle polizze zootecnia (è intervenuto il direttore del Consorzio Condifesa Fvg Daniele Giacomel); la situazione del settore lattiero-caseario con relazione del direttore dell’Associazione Allevatori del Fvg.
Corsetti ha spiegato come il Governo Monti, approvando all'interno del Decreto Sviluppo di fine anno una norma ad hoc, abbia previsto che dovranno or essere le Regioni a predisporre uno studio che dovrà tenere conto di tecniche scientifiche idonee a individuare la provenienza dei nitrati sospendendo nei fatti gli attuali piani d'azione che penalizzano gli allevatori. “Si ribalta così l’onere della prova – ha spiegato spiega Corsetti -: non più gli allevatori costretti ad applicare norme restrittive anche in assenza di prove che l’inquinamento lagunare dipenda da questi ultimi, ma le Regioni che dovranno dimostrare l’origine dell’inquinamento e quindi perseguire i responsabili sulla base delle loro reali responsabilità. Questo – ha aggiunto Corsetti - è per noi un atto di verità e di trasparenza importante che l'agricoltura e tutto il Paese merita, in un momento in cui il sistema allevatoriale è più che mai in crisi con i costi di produzione in aumento (carburanti e imposte) e con i prezzi di latte e carne bassissimi”.
Coldiretti Fvg ricorda il lavoro di questi anni e la ricerca affidata a una università austriaca dall’assessorato regionale all’agricoltura, ricerca che per prima aveva messo in evidenza come le principali responsabilità dei nitrati nel suolo fossero di origine extra agricola. Ma ha anche messo in evidenza di come l’assessorato non sia riuscito a far condividere questa nuova verità all’intera Giunta regionale, rendendo vana una ricerca importante. “Cosi come vano rischiava di rimanere – aggiunge Corsetti, che si è impegnato a vigilare sull’applicazione della norma “affinché alcuni burocrati guastatori non tentino di renderla vana " – il protocollo sottoscritto dalle regioni del nord nel maggio del 2011con il quale si chiedeva chiarezza attraverso studi più approfonditi e affidati all'Ispra. Infatti, nei 18 mesi successivi, nulla di concreto accadde”.