16 Aprile 2013
CARNE CAVALLO

“È necessario rendere pubblici i nomi dei 93 prodotti (sui 454 esaminati) risultati positivi per presenza di carne equina superiore all' 1 per cento non dichiarata per fare davvero chiarezza su uno scandalo senza precedenti che ha truffato circa 30 milioni di consumatori che acquistano piatti pronti, danneggiato le ditte che si sono comportate correttamente e distrutto il mercato della carne di cavallo in Italia”. E’ quanto chiede il presidente della Coldiretti Sergio Marini  nel sottolineare che non si deve archiviare  sbrigativamente un inganno globale che ha colpito un prodotto sui cinque esaminati grazie all’attività dei Nas dei Carabinieri. Occorre fare immediatamente chiarezza sulle cause e i colpevoli per eliminare tutti i prodotti a rischio dal mercato, ma anche - sottolinea Marini - per prendere le precauzioni necessarie affinché questa situazione non si ripeta mai più per la carne e per tutti gli altri prodotti alimentari. Una responsabilità che riguarda anche le Autorità pubbliche a livello nazionale e comunitario che - sostiene il presidente della Coldiretti – ora devono recuperare il tempo perduto con interventi strutturali come l’obbligo di indicare la provenienza e il percorso degli alimenti in etichetta per farla conoscere ai consumatori e scoraggiare il proliferare di passaggi che favoriscono le truffe. Siamo di fronte ad un inganno globale che - continua Marini - ha coinvolto anche le più grandi multinazionali del settore che dovrebbero seriamente interrogarsi sui propri sistemi di controllo qualità e sulle politiche di approvvigionamento delle materie prime adottate fino ad ora. E’ stato infatti smascherato - precisa Marini - un giro vorticoso di partite di carne che si spostano da un capo all’altro dell’Europa attraverso intermediazioni poco trasparenti che favoriscono il verificarsi di frodi ed inganni. Le aziende alimentari - conclude Marini - dovrebbero ora valutare seriamente l’opportunità di acquistare prodotti locali che offrono maggiori garanzie di qualità e sicurezza alimentare ed evitare lunghi, costosi ed inquinanti trasporti. Sulla base del rapporto trasmesso dal Ministero della Salute alla Commissione europea sono stati prelevati dai Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas), 454 campioni, di cui 93 sono risultati positivi per presenza di carne equina superiore all'1%, che doveva invece essere dichiarata. Quanto invece alla ricerca di fenilbutazone sono stati analizzati 323 campioni di muscolo equino e 51 campioni di sangue. In nessun campione e stato rinvenuto fenilbutazone.