17 Luglio 2012
SICCITÀ, COLDIRETTI ALL’UNITÀ DI CRISI “OCCORRE SUPERARE LE EMERGENZE”

Che il clima stia cambiando, e anche velocemente, è ormai evidente a tutti. Una ulteriore conferma è giunta oggi dagli esperti dell’Osmer all’Unità di crisi sulla siccità convocata a Udine  dall’assessorato regionale all’agricoltura secondo i quali nei prossimi anni, si assisterà a un peggioramento delle condizioni climatiche con estati sempre più calde e siccitose, con precipitazioni più rare e intense. Si assisterà inoltre ad un innalzamento della quota delle zero termico e quindi si ridurrà l’arco montano interessato da precipitazioni nevose. Il che significa che si ridurranno le riserve d’acqua provenienti dallo scioglimento della neve e di conseguenza si abbasseranno ulteriormente anche le falda. Insomma, un quadro preoccupante del quale in queste settimane abbiamo delle anticipazioni evidenti nella sinistra Torre, nel cividalese, nella fascia collinare dei Colli Orientali e del Collio, insomma di tutte le zone non coperte da servizio irriguo. “L’irrigazione – ha detto Dario Ermacora all’Unità di crisi affiancato dal direttore Angelo Corsetti – non è vitale solo all’agricoltura ma all’ambiente. Il Medio Friuli è verdeggiante perché c’è l’irrigazione; senza sarebbe oggi un deserto, come lo era del resto nel passato”.

“Per questo – ha aggiunto Ermacora - noi vorremmo impostare subito un progetto a lungo termine volto sia alla riduzione del consumo d’acqua nelle aree già irrigate (si acceleri il processo di riconversione degli impianti da scorrimento a pioggia o ad ali gocciolanti, una tecnica messa a punto in Israele) sia all’estensione delle reti idriche alle zone non irrigue. L’obiettivo e non perdere alla produzione agricola aree vocate, che danno reddito, occupazione e ricchezze, anche in termini turistici alle nostre comunità”.

Secondo Coldiretti bisogna procedere con la politica dei piccoli passi e dei piccoli interventi (piccoli bacini di raccolta delle acque soprattutto nelle aree collinari coltivate a vite) secondo un progetto anche ventennale ma che sia bipartisan e condiviso dalla società perché l’ambiente è un bene di tutti e non solo del mondo agricolo. Coldiretti ha per questo sottolineato l’opportunità di istituire un Tavolo tecnico, al quale far sedere i rappresentanti del mondo agricolo e dei comuni e i responsabili dei consorzi di bonifica, i quali hanno per altro nei cassetti molti progetti già delineati che andrebbero preso in esame, e un Tavolo politico nel quale trovare un accordo politico e sociale su un progetto pluriennale.

“In questi ultimi 10 anni  - ha concluso Ermacora – la Regione ha investito risorse importanti nel settore, ma la situazione climatica sta cambiando velocemente ed altrettanto velocemente bisogna prendere le contromisure in modo da non dover più intervenire sulle emergenze, ma programmando una serie di interventi risolutivi”.