“Non possiamo non evidenziare che dall’ultimo incontro dell’unità di crisi sulla siccità di luglio a oggi è maturata, da parte della Regione e dell’assessore regionale Claudio Violino in particolare, la consapevolezza di una mutata situazione climatica e delle necessità di dare il via a una nuova fase progettuale per superare l’emergenza che anche quest’anno s’è registrata in settore vitali come l’ortofrutta e la viticoltura, oltre che dei seminativi”. Lo ha detto il presidente di Coldiretti del Fvg Dario Ermacora al termine del tavolo di crisi sulla siccità nel quale le parti hanno condiviso sia l’analisi della situazione (le mutate condizioni climatiche) sia le risposte da dare (un piano pluriennale che porti ad un migliore utilizzo della risorsa acqua consentendo di portare l’irrigazione anche nelle aree non coperte da questo servizio).
Il problema è che quest’anno si è rischiato anche nelle aree irrigue. La carenza di precipitazioni nevose invernali, la scarsità di piovosità in pianura praticamente durante tutto il 2012, hanno abbassato sia il livello delle falde sia quello dei bacini. La salvezza è venuta solo dalle ripetute precipitazioni piovose estive nell’area montana e pedemontana. Per questo occorre agire con urgenza, superando le emergenze con un piano pluriennale. “L’agricoltura ha dato molto in questi anni, in termini di superfici alle strade, alle autostrade, alle rotonde, ai centri commerciali e industriali, agli insediamenti civili e ora è venuto il momento – ha aggiunto Ermacora – che riceva qualcosa in termini infrastrutturali: servono almeno tre opere importanti, una sull’Isonzo, una nel pordenonese e una di captazione delle acqua sul lago di Cavazzo. Dopo occorre procedere sulle derivate. Ma servono fatti concreti, già nella prossima finanziaria”.
Si calcola che la trasformazione degli impianti irrigui da scorrimento a pioggia o con le ali sgocciolanti, una delle tecniche più recenti messe a punto in Israele, consenta di risparmiare 2/3 dell’acqua oggi utilizzata, rendendone disponibile una buona parte per irrigare le aree non coperte da questo servizio vitale.