2 Agosto 2011
Zbogar: “La Coldiretti plaude alle Forse dell’ordine di Trieste”

TRAFFICO DI POMODORI BLOCCATO A TRIESTE LA SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE DI COLDIRETTI

“Al personale dell’Agenzia delle Dogane di Trieste ed alla 2° Compagnia della Guardia di Finanza va tutto il nostro apprezzamento per aver sventato venerdì 29 luglio un traffico di oltre 25mila chili di pomodori pelati indicanti la falsa origine italiana del prodotto”. Lo afferma il presidente di Coldiretti Trieste Dimitri Zbogar, ricordando che le importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina sono praticamente quadruplicate (+272%) in Italia negli ultimi dieci anni e rappresentano oggi la prima voce delle importazioni agroalimentari dal gigante asiatico.

Dalle navi sbarcano fusti di oltre 200 chili di peso con concentrato da rilavorare e confezionare come italiano poiché nei contenitori al dettaglio è obbligatorio indicare solo il luogo di confezionamento, ma non quello di coltivazione del pomodoro. Il danno è evidente tanto per i consumatori (31 kg il consumo a testa) quanto per i produttori, su cui pesano gli effetti di una concorrenza sleale con ingenti danni economici. Se i marchi italiani vengono clonati di tutto punto, con confezioni identiche alle originali vendute in scatole da 400 e da 2.200 grammi come doppio concentrato (28%) con la scritta '100% prodotto italiano', profondamente diverso è il contenuto.

Le analisi parlano chiaro: di pomodoro vero ce n'é ben poco, la maggior parte del prodotto è costituito da scarti vegetali, quali bucce e semi di diversi ortaggi e frutti, con livelli di muffe che eccedono i limiti di legge previsti dalla legislazione italiana.
Ed è proprio nell’ottica di offrire garanzie sull’origine e sulla qualità dei prodotti che è stato fondato da qualche mese a Trieste il Mercato di Campagna Amica – Coldiretti, in programma ogni sabato mattina in piazza Goldoni.  La filosofia di vendita del prodotto italiano, fresco di stagione, a “km zero” (direttamente dal produttore al consumatore), no Ogm certifica l'assoluta qualità di ciò che si acquista, con il produttore che si espone in prima persona a confermare provenienza, tracciabilità e salubrità dei prodotti, anche sulla base del preciso regolamento/disciplinare stabilito dall’iniziativa dei “Mercati di Campagna Amica”.